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Come viene sottolineato dalla Gazzetta dello Sport, nel futuro del Milan si intravede un po' di austerity. Quanto e come lo si capirà nei prossimi mesi, dopo la sentenza della commissione giudicante dell'Uefa, che dovrebbe arrivare non prima di novembre. In queste ultime ore sono arrivate le motivazioni a Nyon da parte del Tas, che aveva appunto ribaltato la sentenza dell'Uefa sul Milan, riammettendo la squadra rossonera in Europa League: la strada non è facile, ma rispetto al passato c'è solidità finanziaria (Elliott) e professionalità (Gazidis).
TAPPE - Ripercorriamo le tappe di questa vicenda. L'Uefa aveva di fatto bocciato il Milan per aver presentato un business plan non credibile e voci di fatturato abbastanza ottimistiche. Il default di Li, e l’annuncio recente di un deficit superiore a quanto previsto dalla vecchia società, in realtà fanno capire come il massimo organismo calcistico europeo non avesse tutti i torti. Dopo il ricorso al Tas, però, inizia la rivoluzione societaria: il club rossonero passa nelle mani del fondo Elliott, decisamente molto più affidabili rispetto a quelle cinesi, e di conseguenza l'esclusione dall'Europa League viene considerata una punizione eccessiva. Come detto, il Tas ha ribaltato la sentenza, e ora non resta che capire cosa succederà: su quale situazione sarà presa la nuova decisione? A quella del 19 luglio, data della sentenza del Tas, oppure a novembre/dicembre, data possibile della nuova sentenza Uefa? Luglio è in teoria preferibile, visto che non c’erano ancora le nuove cifre, ma è ancora tutto da stabilire. In ogni caso, Qualunque sia la scelta, il Milan ha un deficit pesante.
SCENARI - Tecnicamente l'Uefa potrebbe richiedere nuovamente l'esclusione del Milan dall'Europa League, ma questo scenario è assolutamente improbabile, visto che il Tas ha già giudicato la decisione sproporzionata. Improbabile anche la soluzione che comprenda il voluntary agreement, che ovviamente sarebbe quella migliore per il club. Quello che realisticamente può accadere e che la camera giudicante sanzioni il Milan: una multa, una limitazione della rosa, l’esclusione di nuovi acquisti o lo stop del mercato. Molto dipenderà dalle cifre, ma sicuramente ci sarà una punizione: dopo che sarà arrivata, i rossoneri potranno decidere se ricorrere nuovamente o meno al TAS. C'è infine la strada del settlement, in cui l'Uefa potrebbe chiedere un business plan solidissimo, credibile, sostenibile, con un piano di rientro quadriennale del deficit. Considerando le cifre, si può facilmente prevedere che sarà un piano molto rigido, cosi come era successo con Roma e Inter. Il Milan è consapevole della situazione, ma farà notare all'Uefa come tutto sia cambiato, e di come i risultati attuali siano dovuti alla gestione precedente. Da questo punto di vista, un ruolo molto importante lo avrà Ivan Gazidis, che a dicembre sarà il nuovo amministratore delegato del Milan:
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