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Ventidue anni nello stesso club. Arsène Wenger è ormai un'istituzione, nonostante il periodo negativo dei gunners. Lo stesso percorso che sogna Gennaro Gattuso: Milan e Milanello fanno parte della sua vita e Ringhio vuole andare avanti su questa strada. Fare paragoni tra i due è ovviamente troppo presto, percorsi troppo diversi. Ma soprattutto esperienze differenti, in campionati diametralmente opposti. I due si sfideranno per la prima volta giovedì 8 marzo: per Gattuso è il primo big match su una panchina, per Wenger sarà la solita partita europea. Ma sarà una partita che potrebbe segnare molti confini, soprattutto in casa rossonera.
ANALOGIE - Difficile trovare punti in comune. Posato e pacato uno, una classe inglese nonostante le origini transalpine. Grinta, cuore e carattere l'altro, con la risposta sempre pronta e una cultura del lavoro unica. Ma entrambi hanno avuto un pregio, ovvero farsi amare in due luoghi che la storia ha sempre messo in contrapposizione. Un francese amato nel Nord di Londra, un calabrese che si è fatto apprezzare in una città come Milano. Un segno che annulla tutte le distanze culturali, perché ancora una volta il calcio unisce. E unisce due individui che all'apparenza non hanno nulla in comune. Di Italia Wenger conosce probabilmente poco, forse qualche parola per comunicare con Viviano e Mannone. Gattuso sa qualcosa di inglese, visto che il calcio British style lo ha assaporato in Scozia. Ma la distanza è ovviamente enorme.
LE VITTORIE - Entrambi hanno nel DNA la vittoria e il calcio. Nonostante la lunga carriera, Wenger non ha mai alzato titoli europei, ma ben tre titoli inglesi e sette Fa Cup. Gattuso ancora non ha vinto nulla da allenatore, come logico che sia. Ma da giocatore ha alzato, tra i tanti trofei, due scudetti, due Champions League e la Coppa del Mondo. Il nuovo avanza, la storia di un club e di un campionato potrebbe essere ormai alla fine della propria carriera. Un match importante, per entrambi.
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