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È uno dei centrocampisti italiani più forti, ha detto di lui Gennaro Gattuso. Ma soprattutto ciò che rende davvero Giacomo Bonaventura unico è che sa ricoprire tantissimi ruoli e tutti in modo egregio, anche perchè ormai ai tanti cambiamenti ci ha fatto un po' l'abitudine. Eppure a volte i giocatori che sanno fare tutto sembra non sappiano fare niente al meglio. Jack però no, troppo forte per non essere considerato. Al Milan è diventato subito intoccabile e tutti gli allenatori lo hanno sfruttato al massimo: Jack ha ricoperto dieci posizioni diverse con sette sistemi di gioco. Davvero un jolly preziosissimo. Domani contro il Crotone raggiungerà la 100 presenze in Serie A con la maglia del Milan.
Cento come i «centousi» di Bonaventura, scrive La Gazzetta dello Sport. Anche se prima o poi si augura di poter trovare una collocazione definitiva o quasi. Lo aveva detto lui stesso la scorsa estate dalla Cina, ma in questi primi mesi non è cambiato molto. Quando manca Jack al Milan si sente eccome. Lui non è uno di quelli pieni di sè, anzi: ha detto che se scrivesse un'autobiografia sarebbe noioso. Eppure già solo a livello tattico non lo sarebbe per niente. È stato usato davvero ovunque: mezzala, ala, trequartista, esterno, seconda punta, a sinistra e a destra. Forse non sa più neanche lui dove preferirebbe giocare. È partito preferendo l'esterno d'attacco, ora vorrebbe giocare mezzala.
Con Gattuso spesso è stato accontentato, grazie anche al 4-3-3. In un 3-5-2 può fare certamente l'interno, ma sarà sempre limitato. Così come anche da trequartista puro, probabilmente. Con Rino in panchina, comunque, c'è grande feeling e Jack si è piazzato come mezzala, al massimo come esterno. Bonaventura ha gradito molto il ritorno al vecchio caro 4-3-3. Raggiunge le 100 presenze in Serie A con ottimo umore, perchè ha trovato continuità e dall’arrivo di Gattuso ha messo a segno tre gol nelle ultime cinque di campionato, partendo sempre titolare.
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