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Milan, c’è l’esame Roma: Caldara accelera e studia la difesa a quattro

Daniele Triolo

L'ex atalantino Mattia Caldara deve assimilare i nuovi meccanismi e superare Mateo Musacchio per un posto da titolare venerdì sera a San Siro

'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha spiegato come, in vista della sfida di venerdì 31 agosto, ore 20:30, a 'San Siro' , il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso stia meditando, oltre al dopo la squalifica, anche quello di Mattia Caldara al fianco di Alessio Romagnoli nel cuore della difesa rossonera.

Gattuso, finora, ha fatto partire Caldara dalla panchina sia nella prestigiosa amichevole del 'Santiago Bernabéu' contro il Real Madrid, sia nella prima partita di campionato al 'San Paolo' di Napoli, dove, in entrambe le circostanze, gli ha preferito l'argentino Mateo Musacchio, maggiormente 'rodato' nei meccanismi di una difesa a quattro rispetto a Caldara, che negli ultimi due anni di Bergamo ha sempre giocato a tre.

In settimana, però, Gattuso farà un corso intensivo a Caldara di modo che il numero 33 del Diavolo sia titolare nel match contro i giallorossi. Musacchio non pagherà, eventualmente, per partenopeo di , che ha dato il via alla rimonta del Napoli, poi , bensì perché, prima o poi, l'avvicendamento sarebbe stato prevedibile. Caldara, infatti, in cambio di Leonardo Bonucci, ne è sempre stato l'erede designato.

Il periodo in questione, ha sottolineato dunque la 'rosea', è servito per portarlo al livello dei compagni di reparto sugli automatismi di una difesa a quattro rispetto a quelli di una difesa a tre. I principi sono differenti e vanno esercitati: se con Gian Piero Gasperini l’attenzione andava posta sull’uno contro uno, sull’occupazione degli spazi e sulla marcatura dell’avversario, con Gattuso vanno invece ripassate le diagonali, le coperture e le posizioni in rapporto al pallone.

Caldara, però, ha dimostrato di essere un allievo modello e questo è un motivo che, probabilmente, lo porterà alla promozione immediata a titolare: primo banco di prova da affrontare, Edin Džeko, bomber giallorosso. Si comporrebbe, così, per la prima volta, la coppia con Romagnoli, 47 anni in due, definita da tutti quella del futuro della Nazionale Italiana. Il futuro è tutto dalla sua parte: d'altronde, il 24enne centrale ha le idee ben chiare su quello che va fatto:

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