E' ancora tutto in altro mare, o almeno così sembra. L'attuale situazione societaria del Milan, impelagata tra le incertezze della prossima decisione della UEFA e quelle attorno al presidente Yonghong Li e l'ingresso di un nuovo socio, non fa ben sperare in vista di un'ormai sempre più possibile esclusione dei rossoneri dalle coppe europee.
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Milan, congelato l’ingresso del nuovo socio: cosa ha in mente Yonghong Li?
Secondo quanto analizzato da Il Sole 24 Ore, la decisione del massimo organismo europeo del calcio, nel caso di bocciatura milanista, sarà esclusivamente politica, non relativa ai conti societari ma alle ombre attorno al presidente. Il paradosso lo si è avuto oggi . In molti si aspettavano un messaggio di Yonghong Li sul prossimo aumento di capitale di 32 milioni di euro, ma non è arrivato nulla in tal senso, se non un generico "", come cioè se non ci fossero scadenze imminenti. Tutti questi silenzi potrebbero però essere la causa della bocciatura della UEFA.
Negli ultimi giorni sembrava a un passo dalla felice conclusione la trattativa per l'ingresso di un nuovo socio americano, Fisher o Ross, prima per la minoranza e poi, eventualmente, per la maggioranza, ma ora pare che lo stesso Yonghong Li abbia congelato tutto, tornando a rischiare molto in prima persona, di più dei 400 milioni arrivati in questi mesi dai vari paradisi fiscali. Perché tutto questo? C'è qualcosa dietro? Quel che è certo è che il presidente rossonero voglia proposte più convenienti. Certo, quei 32 milioni potrebbero arrivare nello stesso modo degli altri, ma poi? Qualcuno vocifera di una proposta, da parte di un gruppo di investitori americani, favorita da un noto imprenditore italiano, altri di un socio malese, ma qui si va in un campo di proposte poco probabili.
Intanto la decisione della UEFA sta per arrivare, come anche la scadenza degli ormai famosi 32 milioni. Anche qui le opinioni sono discordi. Qualcuno dice che questi soldi possono arrivare entro il 28 giugno, altri pensano che Elliott molto presto si farà avanti. L'unica certezza è che, come al solito, il Milan farà partire la solita lettera di sollecito per avere i soldi entro 5 giorni lavorativi, cioè entro venerdì della prossima settimana. In caso contrario, ecco Elliott che presterà i 32 milioni: in questo caso, se Yonghong Li non restituisse i soldi entro 7 giorni, il fondo americano potrà avviare l'escussione del pegno davanti al Tribunale del Lussemburgo.
C'è da ricordare che fino a questo momento, Yonghong Li ha dimostrato capacità finanziarie non comuni, soprattutto per il fatto che non può dimostrare di possedere società di famiglia con bilanci e documenti. Fatto sta che gli ultimi soldi sono arrivati da diversi bonifici, prima passati dai conti della Rossoneri Lux e poi a quelli del Banco-Bpm, su di un vecchio conto del Milan berlusconiano. Le norme bancarie italiane in questo senso sono ferree: i soldi devono rispettare il Kyc, cioè il Know your customer, la trasparenza sull'origine dei capitali. Se i precedenti bonifici sono stati accettati, vuol dire che almeno questa norma sia stata rispettata.
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