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È da poco iniziato maggio. Un mese che per tanti anni in casa Milan è stato il più caldo di tutti, quello in cui si sollevavano trofei a ripetizione. Quello di quest'anno, però, non sarà adatto ai nostalgici. Gli orizzonti sono ben altri e occupano l'intero panorama del club, con il meteo in evoluzione, scrive La Gazzetta dello Sport. Potrebbe uscire il sole o scatenarsi il temporale. A dire il vero la possibilità di alzare un trofeo c'è: la Coppa Italia il 9 contro la Juventus. Poi c'è da rincorrere il sesto posto nel caso andasse male a Roma. Sul fronte societario, invece, bisognerà vedersela con le sanzioni UEFA sul Financial Fair Play e con il rifinanziamento del debito a Elliott. Intanto ieri si è svolta l'Assemblea degli azionisti a Casa Milan, che ha portato alcune novità finanziarie importanti: votato all'unanimità lo slittamento di otto mesi (dal 15 ottobre 2018 al 30 giugno 2019) della scadenza di una tranche da 15 milioni di una delle due obbligazioni sottoscritte da Elliott lo scorso maggio.
La tranche fa parte di quella da 54,3 milioni che il club aveva utilizzato per l'ultimo mercato estivo. Al netto del rifinanziamento su cui sta lavorando costantemente Marco Fassone, la restituzione di ottobre sarà un po' più leggera, il che ha suscitato qualche domanda ai piccoli azionisti. L'amministratore delegato ha chiarito che lo slittamento non è stato fatto per problemi di liquidità, ma solo perchè così si rientra perfettamente nei parametri della Federazione. In particolare nell'indicatore di liquidità, che misura il rapporto tra attività e passività a breve termine. In sostanza, il Milan potrà iscriversi tranquillamente al prossimo campionato.
Questo perchè Elliott è sì creditore nei confronti del Milan e di Yonghong Li, ma si è dimostrato ancora una volta molto vicino al club e alle sue necessità. Tutto cambierebbe nel caso in cui il Presidente rossonero non rispettasse più gli impegni per gli aumenti di capitale, finora arrivati puntualmente. In questo caso Elliott avrebbe diritto al subentro. Al termine dell'Assemblea Fassone si è fermato a parlare con i piccoli azionisti e da quanto filtra si guarda al futuro con ottimismo. Tra 30-40 giorni sottoporrà a Yonghong Li le tre opzioni studiate e portate avanti in queste settimane per il rifinanziamento. Al Presidente spetterà la decisione finale.
Ovviamente la questione è basilare, perchè così si potrebbe ragionare con più calma in vista dei prossimi anni. L'obiettivo, infatti, come noto, è aumentare il tempo a disposizione per restituire i soldi a un nuovo creditore. Anche perchè, come detto, entro fine mese arriveranno le sanzioni UEFA che legheranno in parte le mani al club. Fassone ha anche chiarito che non c'è alcun bisogno di vendere per esigenze di bilancio: ciò significa che se dovesse partire qualcuno sarà solo per scelta tecnica. Il bilancio dovrebbe chiudersi, da previsione, con un -80/90, che dovrebbe diventare -55/60 il prossimo anno. Il pareggio di bilancio si proverà a raggiungere tra due anni, soprattutto nel caso in cui dovesse arrivare la qualificazione in Champions League. Nel triennio non bisogna sforare il tetto di -30 milioni, come impone la UEFA. Tornando al mercato, l'obiettivo è non abbassare il monte ingaggi, così da attirare giocatori di livello internazionale. Si punterà infatti su giocatori esperti, dopo aver preso tanti giovani l'anno scorso. Inoltre il Milan potrebbe creare una seconda squadra già per il prossimo anno da far giocare in Lega Pro.
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