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Milan, fideiussioni bancarie o un nuovo socio per Li: le carte per convincere la UEFA

Yonghong Li Milan
Il Milan vuole presentare alla UEFA garanzie bancarie per 100 milioni di euro così da convincere il CFCB a non escludere il club dalle coppe europee

Daniele Triolo

L'edizione odierna del 'Corriere della Sera' ha fatto il punto della situazione societaria in casa Milan, spiegando come, nelle ultime ore, il club di Via Aldo Rossi abbia deciso di giocarsi un importante 'asso nella manica' nel tentativo di convincere la Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di calcio UEFA (CFCB) a non escludere il Milan dalla prossima edizione dell'Europa League.

Secondo il 'CorSera', al Milan avrebbe fatto comodo arrivare a giugno con la pratica del rifinanziamento del debito con il fondo statunitense Elliott Management Corporation conclusa ma, fin qui, le condizioni delle offerte pervenute per l'operazione non sono state considerate vantaggiose da Yonghong Li il quale, attraverso la sua holding di controllo, deve rifinanziare 180 milioni di euro più interessi. Milan e proprietà cinese viaggiano su binari diversi ma, malgrado il Milan provi a tenere le posizioni 'separate', alla UEFA non fanno distinzioni, così come è stato chiaramente spiegato nel momento in cui è stata bocciata la richiesta del Milan di accedere al regime di settlement agreement.

Così, in vista dell'udienza di Nyon, in programma tra il 18 e il 20 giugno prossimo, l'uno potrebbe andare in soccorso dell'altro. Yonghong Li lotta per tenersi il Milan: ha versato i 10 milioni di aumento di capitale previsti entro fine maggio e ne deve versare altri 30 entro il 15 giugno. Altrimenti, i soldi arriveranno dal fondo Elliott, che andrà poi rimborsato entro 15 giorni. Yonghong Li, intanto, è stato a Milano per provare ad accelerare sulla questione rifinanziamento e per cercare nuovi soci: in particolare, ha sottolineato il 'Corriere della Sera', sarebbero in corso dei colloqui con una persona fisica, non un'azienda, non cinese, . Un nuovo socio sarebbe un argomento utile per la UEFA, ma appare difficile che l'operazione possa definirsi in tempo utile, così come quella per il rifinanziamento.

Qui, dunque, inizia la partita del Milan. La UEFA, infatti, è stata chiara: qualora subentrassero elementi nuovi il CFCB potrebbe essere più clemente ed il rischio di non fare le coppe europee sarebbe scongiurato. Il CFCB infatti potrebbe valutare questi nuovi elementi e magari distaccarsi dalle richieste della camera investigativa (l’accusa), oppure rinviare la pratica davanti a quest’ultima, per giudicare un’altra richiesta di settlement agreement. Uno dei 'fatti nuovi' potrebbe essere la presentazione di garanzie bancarie per 100 milioni di euro, ovvero l'ammontare delle perdite previste, che era stata una delle richieste avanzate dalla UEFA nel momento in cui valutò la richiesta del Milan di voluntary agreement. Da Nyon chiesero fideiussioni bancarie o il deposito dell'intera somma.

A novembre 2017 il Milan non era riuscito a presentarle, ora ci riprova. Questo, per il 'CorSera', sarebbe un bel segnale di solidità. Nelle 25 pagine di memoria difensiva presentata alla UEFA rientrano argomenti noti: il Milan ha evidenziato come le perdite sotto esame, dal 2014 al 2017, appartengano alla vecchia proprietà; da Nyon ribattono che invece di prendere una strada virtuosa, nell'ultimo mercato sono stati spesi 230 milioni di euro. La controrisposta del Milan: “Si è valorizzata la rosa ed i conti sono migliori del 2012". Poi, sono stati inseriti punti come l'equità di trattamento rispetto ad altri casi e, soprattutto, la contestazione del principio di punire ora per i potenziali rischi futuri, se Elliott diventasse proprietario a ottobre e se dovesse rivendere. Argomento che potrebbe avere un peso anche al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna in caso di un eventuale ricorso.

MA QUESTO È UN MESE CRUCIALE PER IL PROGETTO DEL MILAN CINESE:

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