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Quella di oggi è stata una giornata decisiva per il futuro a breve termine (e non solo) per il Milan. A Nyon rossonero si sono incontrati con la , per discutere il futuro del club, dopo che il TAS ha annullato la decisione presa dalla UEFA in estate, ritenendola sproporzionata rispetto alla situazione del Milan e della sua proprietà. Discorsi, questi, che apparentemente non sembrano collegati con le questioni di campo, ma che invece sono legate a doppio filo tanto al campo, quanto al mercato. Il "Diavolo" infatti, a gennaio dovrà muoversi con decisione e rafforzarsi, non tanto e non solo per motivi di natura tecnica, ma anche e soprattutto di natura numerica visti i tantissimi infortuni delle ultime settimane.
Romagnoli fuori almeno un mese, Musacchio almeno due e Caldara a rischio per tutta la stagione, con Rino Gattuso costretto a fare i salti miracoli nelle prossime settimane, ma comunque alle prese con defezioni importanti sul lungo periodo: un difensore centrale serve come il pane a questo Milan e non è un caso che circolino , con il brasiliano che potrebbe essere il nome giusto, per il presente e per il futuro.
Discorso simile per il centrocampo: Bonaventura fuori tutta la stagione, Biglia almeno per 5 mesi, poi una serie di giocatori che non convincono e che potrebbero partite (Bertolacci, Josè Mauri e Montolivo). Al momento a tirare la carretta sono solo Franck Kessié e Tiémoué Bakayoko, giocatori importanti, ma che avranno bisogno di tirare il fiato e che, oltretutto, non sono in grado di giocare nel delicato ruolo di regista. Anche in questo caso , oltre al giovane , già comprato dal Flamengo e che però sembra essere più un investimento per il futuro, che non per il presente.
Infine, c'è il nodo attacco: è più di un sogno, è una pista concreta e in questo caso, a livello numerico, non è emergenza visto che a Higuain e Cutrone si può aggiungere Castillejo, che viene adattato nel ruolo di seconda punta sempre più spesso. Al Milan, però, un'alternativa di livello serve, soprattutto se Rino Gattuso dovesse insistere, come pare, con il doppio centravanti in campo.
Tra esigenze oggettive e desideri legittimi di rinforzare una rosa competitiva, ma non certo al top per l'Italia e nemmeno per l'Europa League, , che possono passare da multe di natura pecuniaria a limitazioni nella rosa, per questo sognare è lecito, ma con moderazione. Per forza di cose non potrà essere un mercato roboante, ma una cosa è certa: a gennaio il Milan si rafforzerà, in ogni reparto.
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