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Settimana scorsa, dopo la buona prestazione contro l'Udinese, segnalando i suoi segnali di crescita e dell'importanza che il suo inserimento poteva avere in un Milan che dovrà fare a meno per diversi mesi, almeno fino a marzo, di Lucas Biglia e che si trova con un Giacomo Bonaventura ancora fermo ai box. A una settimana di distanza il concetto è ancora valido, anzi, vale la pena sottolinearlo con forza per il francese, ieri sera contro la Juventus, è stata una delle poche note positive del match di San Siro, tanto da meritarsi i complimenti di Rino Gattuso.
Il centrocampista arrivato dal Chelsea non è mai andato a sotto, a livello fisico e tecnico, contro i pari ruolo della Juventus, ma soprattutto ha messo in mostra, finalmente, anche una certa duttilità tattica. Tanto nel centrocampo a due del 4-4-2 iniziale, quanto nel 4-3-3 adottato da Gattuso nel corso del match, quando Castillejo e Suso si sono messi in linea con Higuain per provare ad aumentare la pericolosità del Milan sugli esterni e coprire meglio il campo, Bakayoko è stato il faro che ha guidato il Milan, soprattutto per quanto riguarda la fase di interdizione, ma anche nelle rare ripartenze che i rossoneri sono riusciti a orchestrare. Ed è questa, probabilmente, la notizia più importante arrivata dal centrocampista francese, che nelle scorse settimane aveva fatto incredibilmente fatica ad adattarsi a qualsiasi variazione tattica a cui si era trovato di fronte.
Il percorso, però, non è ancora completo e il lavoro da fare è tanto, non solo per meritarsi un eventuale riconferma da parte del Milan, che lo ha prelevato dal Chelsea in prestito con diritto di riscatto, ma anche e soprattutto per essere decisivo nelle partite che contano, già a partire da quella contro la Lazio che andrà in scena dopo la sosta.
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