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Milan: il centrocampo ha smesso di correre, servono ricambi

matteotesta

La partita con il Sassuolo ha messo in luce tutte le difficoltà del centrocampo del Milan. In particolare Bonaventura e Kessié sembrano fisicamente esausti

La partita con la Juventus all'Allianz Stadium ha messo in luce la mancanza di ricambi all'altezza soprattutto a centrocampo. Gennaro Gattuso ha trovato in Lucas Biglia, Frank Kessié e Giacomo Bonaventura i titolari per a linea mediana del campo e con il materiale in rosa molto spesso si è visto costretto a farli giocare ben oltre il minutaggio dovuto. Lo stesso tecnico rossonero nel post partita contro il Sassuolo ha sottolineato che diversi giocatori hanno tirato fin troppo la "carretta" e per questo risultano poco brillanti.

Kessié è stato praticamente sempre impiegato in questo Campionato (30 presenze e 2.640 minuti giocati fino ad oggi) e nonostante l'impegno in fase di interdizione risulta poco decisivo quando si tratta di inserirsi. Il nazionale della Costa d'Avorio è andato vicino al gol nel match di domenica sera ma nell'ultima parte della ripresa ha mostrato di essere decisamente sulle gambe. Locatelli dovrebbe essere il suo naturale sostituito ma al momento non può garantire la stessa qualità.

Più di Kessié, l'emblema dei problemi a centrocampo dei rossoneri sono le ultime prestazioni di Giacomo Bonaventura. L'ex atalantino sembrava aver trovato un'ottima intensa con Hakan Calhanoglu, tanto da ricominciare  a segnare con un discreta continuità. Oggi però Bonaventura fatica a trovare lo spazio per l'inserimento e molto spesso si incaponisce alla ricerca di quel dribbling di troppo che ha portato il pubblico di San Siro a fischiarlo con il Sassuolo. Per sua sfortuna la grande parata di Consigli sul finale non gli ha consentito di mettere il suo segno sulla partita. Questa involuzione è probabilmente da imputare anche ad un importante calo fisico e alla mancanza di sostegno da parte di Ricardo Rodriguez soprattutto in fase offensiva.

L'altro membro del centrocampo è Lucas Biglia. L'argentino è arrivato a Milano nella speranza di poter finalemente diventare quel metronomo di centrocampo che mancava dall'addio di Andrea Pirlo. L'ex Lazio all'inizio ha dimostrato di non potersi assumere questo ruolo e si è reinventato come recuperatore di palloni. Biglia con Gattuso ha ritrovato brillantezza ma fatica ancora nella costruzione del gioco quando, nel cercare la giusta linea di passaggio, si fa spesso rubare la palla dagli avversari, mettendo in diverse occasioni in seria difficoltà la difesa.

Ora che la corsa per l'Europa League si è fatta ancora più dura per il ritorno di Atalanta e Fiorentina, il Milan può solo sperare che il suo centrocampo ritorni a macinare chilometri.

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