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Milan, il Kalinic di Cagliari può riconquistare i cuori rossoneri

Michele Neri

Nikola Kalinic, punta croata del Milan, non ha un buon feeling con i tifosi. E' partito a rilento, segnando poco e ha ricevuto fischi. Ora è in crescita

Milan-Lazio in programma domani alle ore 18 è una gara dai molteplici significati, sia per i rossoneri che per i biancocelesti. Il match di San Siro è però, aldilà delle prestazioni di squadra, un decisivo banco di prova per alcuni singoli: gli acquisti estivi del Milan, mai troppo brillanti contro le big. Tra questi, il primo a dover superare un esame di maturità è Nikola Kalinic.

Il croato arrivato al Milan in estate per 25 milioni, fino ad oggi ha soprattutto deluso e illuso. Una doppietta all'Udinese alla prima da titolare e un gol al Chievo, tanto inutile quanto quello segnato a Benevento. Dell'ex Fiorentina si ricordano poi la traversa contro la Juventus e tanti tanti fischi, a partire da Milan-Torino in poi.

"A Cagliari ha fatto bene. Ci metterei la firma per vederlo giocare sempre così. È vero, possiamo fare dei gol in più, ma tiriamo tanto in porta e creiamo molto". Così quest'oggi Gennaro Gattuso ha protetto Kalinic in conferenza stampa. In Sardegna domenica scorsa la prestazione di Nikola è piaciuta al nuovo condottiero rossonero. Finalmente la punta si è resa protagonista anche in trasferta e i gol sono arrivati grazie al suo apporto in area di rigore. Kessié è andato sul dischetto dopo un fallo rimediato dal 7, e lo stesso ivoriano ha raddoppiato su assist del croato.

Il progresso è stato a tutto tondo: 4 falli subiti (spesso quest'anno ha chiuso con 0 in questa casella, ndr), 4 passaggi chiave per 84,6% di precisione e 7 duelli vinti su 14 imbastiti. Ciò che ha colpito del centravanti è stata poi una maggiore partecipazione nei metri finali e su questo i meriti non possono che essere di "Ringhio".

Il Milan ha bisogno di un'altra performance così dal suo attaccante per provare a insidiare la Lazio terza in classifica. Pure il giocatore necessita della determinazione che è stato in grado di mettere sul campo di Cagliari per riconquistare, o farlo per la prima volta, i cuori dei supporters rossoneri che lo hanno sempre legato alla gestione Montella, criticata oramai da tutti. Un'altra partita senza gol sarebbe però difficile da digerire. Perché il gol è ciò che riduce a zero le polemiche, mentre il lavoro per la squadra si dimentica in fretta, tempo qualche ko.

Nello scorso mercato, Diavolo ha speso 63 milioni per ingrossare le fila di bomber. André Silva ha deluso, ed è ancora a secco in Serie A, Kalinic non ha ugualmente rispettato le aspettative di inizio anno e così le reti fatte in totale dalla squadra sono meno della metà di quelli della Lazio (27 contro 56, ndr). Con Montella, Nikola ha collezionato 3 gol in 15 presenze: 1 rete ogni 324 minuti. Con il subentrato Gattuso addirittura meno, 1 su 7 quindi per vederlo segnare bisogna attendere 477 minuti tra una marcatura e l'altra. Se allargata la visuale su tutto il campionato di Serie A, per trovare un giocatore più prolifico (quindi migliore per media gol) del numero 7 rossonero si può pescare tra 44 nomi differenti.

E' giunta quindi l'ora di invertire il trend. L'occasione di domani sera è forse la più adatta per "trasformare i fischi in applausi", espressione che piaceva immensamente all'Aeroplanino Montella. 2 mesi e 1 giorno dopo la prima vera contestazione diretta al croato da parte della Curva Sud, Kalinic ha sui piedi la possibilità di riprendersi il Milan.

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