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Milan, il piano di Gattuso: sesto posto e riposo per partire al meglio

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan
Domani il Milan si gioca una grande fetta...della prossima stagione. Arrivare sesti può cambiare tutto: parola di Gennaro Gattuso

Edoardo Lavezzari

Ultimo giorno di scuola, domani, per il Milan e per Gennaro Gattuso, ma per i rossoneri non è ancora tempo di staccare la spina, anzi. Il Milan è chiamato a vincere contro la Fiorentina (per evitare di aspettare notizie dall'Atalanta) e blindare il sesto posto. Un obiettivo di certo non in linea con quelli auspicati la scorsa estate, ma che di fondamentale importanza. A spiegarlo, ancora una volta, ci ha pensato oggi Rino Gattuso in : "Cambia molto, sia professionalmente che per il club, arrivare sesto o settimo. Se arriviamo sesti, facciamo dieci giorni a Milanello, mettendo benzina nelle gambe. Se arriviamo settimi, dobbiamo fare tutto in fretta e furia, giocando ogni giovedì dal 26 luglio. Sono molto più preoccupato questa settimana rispetto a quella della partita con la Juve. Sono molto preoccupato, ieri Frosinone-Foggia è stato l'esempio. Tutto questo mi piace, erano anni che c'erano risultati scontati".

Parole inequivocabili e che pesano come macigni sulla partita di domani che inciderà, in un ultima analisi, molto più sul campionato che verrà che su quello che si sta per chiudere, anche perchè il Milan, con il settimo posto, almeno i preliminari di Europa League li ha già messi in tasca. Ecco allora che battere la Fiorentina diventa imprescindibile per vivere un'estate serena e poter fare, con calma, quel lavoro che Gattuso è stato costretto a fare in fretta e furia lo scorso dicembre, quando era appena approdato al Milan. Un lavoro importante, che ha permesso ai rossoneri di volare in campionato per due mesi abbondanti, prima di pagare dazio alla fatica e ai tantissimi impegni ravvicinati, ma con una preparazione estiva fatta bene, con calma e con gli inevitabili innesti del mercato per il Milan sognare diventerà lecito. Uno scivolone domani, dunque, sarebbe autolesionista e il Milan, in questi anni, si è fatto male da solo fin troppe volte. E' ora di lanciare un segnale diverso e inaugurare una nuova tradizione vincente. La sensazione è Gattuso sia l'uomo giusto per farlo e l'attenzione con cui ha preparato l'appuntamento è l'indizio più grande in questo senso.

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