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Milan-Inter, 5 considerazioni sul match

Stefano Bressi

Un Derby da contestualizzare, fotografato con realismo da Rino Gattuso. Ecco alcuni pensieri sulla partita di ieri, pareggiata 0-0 tra Milan e nerazzurri.

JUVE E INTER A STRETTO GIRO

Il Derby subito dopo la Juventus non era un appuntamento da prendere a cuor leggero. La squadra rossonera a Torino aveva speso molto e a San Siro si è notato. L'Inter ha avuto le occasioni più clamorose, come le aveva avute il Milan nel secondo tempo allo Stadium prima del gol di Cuadrado. Gli episodi delle partite sono ciclici e vanno accettati per quel che sono.

TRA TATTICA E BRILLANTEZZA

Gattuso era stato chiaro alla vigilia, a Milanello: "Dobbiamo essere molto attenti tatticamente". E il Milan ha rispettato le consegne, stringendosi e accorciandosi, anche in base alle caratteristiche dell'avversario che proprio nelle ultime settimane è cresciuto molto. Dopo tre mesi sotto pressione, è fisiologico che la curva della brillantezza non sia al suo picco, ma lavorando come si deve sul campo il Milan non sbraca e non crolla.

LA FASE OFFENSIVA

Il Milan segna quando è supportato da un grande lavoro del suo collettivo, non tende a segnare con i colpi e i guizzi del singolo. È una situazione questa su cui Rino Gattuso si prende le sue responsabilità e su cui vuole continuare a lavorare. Sia per far crescere i suoi attaccanti, ma anche per servirli di più. Sui campi primaverili serviranno anche le soluzioni improvvise, non solo le azioni elaborate da tutta la squadra.

UN DERBY DA NON BUTTARE

L'Inter è stata più vicina alla vittoria, ma il Milan non è mai stato assente e passivo. Saper soffrire e poi ripartire sempre avendo anche la penultima occasione della gara con Kalinic, non significa essere stati comprimari. In due partite contro l'Inter, 210 minuti giocati, il Milan allenato da Gattuso non ha subito nemmeno un gol. Al netto degli episodi, è un dato da cui ripartire.

IL FUTURO NEI DETTAGLI

Continuare a tenere viva, con due partite consecutive da giocare in casa, l'idea di accorciare sulla zona Champions è il miglior modo per tenere la spina attaccata. Sia per preparare al meglio la finale di Coppa Italia che per conquistare l'Europa League diretta ai gironi cui accedono la quinta e la sesta classificata. Contro il Sassuolo sarà più o meno come con il Chievo. E ci vorrà ancora il solito cuore. Che non manca mai.

Fonte: acmilan.com

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