Basta riavvolgere il nastro, tornare indietro con la memoria a un mese fa e confrontare il Milan di allora con quello di oggi. A qui tempi nessuno, ma proprio nessuno, si sarebbe potuto immaginare un tracollo del genere per il "Diavolo" che ormai non solo non sa più vincere (zero i successi nelle ultime sei partite), ma non riesce nemmeno a domare un Benevento quasi retrocesso davanti al proprio pubblico. Un tracollo si diceva che è costato al Milan prima il sogno Champions League, ora a distanza siderale, ma anche il ben più modesto sesto posto in classifica. L'Atalanta, infatti, ha fatto il suo battendo il Torino. Una vittoria fondamentale, che ha consentito ai nerazzurri di scalvare il Milan. Poco importa, allora, che la Lazio abbia annichilito la Sampdoria e che la Fiorentina sia caduta, a sorpresa, contro la Spal.
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Milan, la classifica adesso è pericolosa: vietato sbagliare ancora
I rossoneri, ieri, avevano una grande occasione, ma l'hanno buttata giocando una partita piatta, senza mordente e che ha fatto parlare apertamente di "vergogna" e "brutta figura" e . Il DS, però, ha anche sottolineato come l'ambiente e la squadra non debbano perdere la testa perchè la stagione non è ancora finita. Da qui al termine del campionato mancano quattro partite e il Milan dovrà necessariamente battere il Bologna, in Emilia e vendicare il pesante 3-0 del Bentegodi contro il Verona, prima di decidere, definitivamente, la stagione nelle due ultime giornate quando sarà protagonista a Bergamo, contro l'Atalanta e poi a San Siro, contro la Fiorentina. La lotta per l'Europa League, insomma, è tutt'altro che chiusa ed entrarci da sesti, invece che da settimi, farebbe tutta la differenza del mondo visto che in ballo c'è la possibilità di evitare i fastidiosi preliminari di fine luglio.
Il tutto, poi, senza dimenticare che il 9 maggio, a Roma, il Milan si giocherà la finale di Coppa Italia contro la Juventus, nel rematch della sfida di 2 anni fa, ma anche della finale di Doha. Una lezione, quella di due anni fa, da non dimenticare perchè il Milan, sesto a sei giornate dalla fine, puntò tutto sulla finale (poi persa di Coppa Italia) fallendo clamorosamente l'obiettivo Europa League. Ripetersi, oltre che stupido, sarebbe anche una vera e propria beffa vista la grande rimonta messa in piedi da Gattuso nella parte centrale della stagione.
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