in merito alle sanzioni che il Milan dovrà scontare per non aver rispettato i parametri del FPF nel triennio 2014-17 è arrivata nella giornata di ieri. La società rossonera sarebbe parzialmente soddisfatta, per questo motivo, come scrive il 'Corriere dello Sport' stamattina, non ha ancora preso una decisione su un eventuale ricorso al Tas, il quale non porterebbe a grandi risultati.
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Milan, la sentenza Uefa è arrivata: ora Higuain è vicino al taglio
Il Milan dovrà raggiungere il pareggio di bilancio entro tre anni (2021) e questo lo obbliga a non accumulare un passivo maggiore ai 30 milioni nel triennio. Non ci sono paletti intermedi come invece era accaduto con Inter e Roma e questa può essere una buona notizia. Attenzione, tuttavia, che la Uefa potrebbe cambiare sanzione qualora prendesse in considerazione anche il bilancio di -126 milioni della stagione 2017-18. Ci si riaggiornerà, dunque, in primavera, ma al momento è impossibile fare previsioni, vista l'eccezionalità di questo caso.
La sensazione è che verranno integrate delle sanzioni, ma non necessariamente un Settlement Agreement. Il Milan proverà a far diventare il 2017-18 un anno franco, evidenziando come la nuova proprietà abbia rilevato la società a giugno e quindi a esercizio terminato. Il Milan ha avuto un'idea di ciò che lo attende nei prossimi 30 mesi. Ivan Gazidis avrà un lavoro a dir poco straordinario da fare: i ricavi del Diavolo dovranno aumentare molto velocemente per consentire a Maldini e Leonardo di potenziare la rosa rossonera. Altrimenti i big in rosa dovranno necessariamente essere sacrificati.
Chi quasi certamente non rientrerà nel progetto è Gonzalo Higuain. L'argentino pesa a bilancio 37 milioni a stagione (18 più 19 di ingaggio lordo): in sostanza vorrebbe dire paralizzare il mercato. A maggior ragione se il rendimento del Pipita è quello visto nelle ultime gare. Raggiungere il quarto posto in questa stagione è obbligatorio, ma lo sarà anche nelle prossime due.
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