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Milan, la svolta di Gattuso: dentro Caldara e Çalhanoğlu contro la Roma

Calhanoglu Milan
Mattia Caldara e Hakan Çalhanoğlu deputati a partire dall'inizio, venerdì sera, nel big match di San Siro contro i giallorossi: l'analisi

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' e 'Tuttosport' in edicola questa mattina hanno parlato, entrambi, della prossima svolta a cui Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, sta pensando in vista del big match di venerdì 31 agosto, ore 20:30, di Eusebio Di Francesco.

Mateo Musacchio e Fabio Borini, infatti, titolari nella in rimonta al 'San Paolo' contro il Napoli, dovrebbero lasciare il posto in campo a Mattia Caldara, difensore centrale , ed a Hakan Çalhanoğlu, che aveva saltato per squalifica la gara contro gli azzurri.

Musacchio, per il quotidiano torinese, pur non avendo sfigurato al 'San Paolo' (con lui, Arkadiusz Milik non ha visto mai il pallone), ha comunque commesso l'errore sul primo gol, quello che ha avviato la rimonta del Napoli: una circostanza , che lo aveva scelto invece del centrale ex Atalanta poiché quest'ultimo non è abituato (ancora) a giocare in una difesa a 4.

L'utilizzo di Çalhanoğlu, invece, si spiega molto semplicemente. Il turco, già dalla metà della scorsa stagione, dell'undici rossonero e se a Napoli il nuovo centravanti del Milan, Gonzalo Higuaín, è anche perché, nel tridente con Jesús Suso, mancava l'apporto dell'ex Bayer Leverkusen.

Rispetto a Suso, per esempio, ha sottolineato la 'rosea', pur sapendosi accentrare e tirare, il numero 10 ha la propensione ad arretrare fino alla linea del centrocampo, offrendo ai compagni una soluzione interessante per il primo scarico. In questo modo, anche un mediano come Tiémoué Bakayoko, , che è bravo a recuperare palla ma non sempre lucidissimo in impostazione, avrebbe un'opzione di passaggio facile da sfruttare.

Così come accadrebbe per e Giacomo 'Jack' Bonaventura: a quel punto, poi, toccherebbe a Çalhanoğlu fare il resto, mettendo a disposizione del Milan, e del 'Pipita', la sua immensa classe e propensione a giocare in funzione della squadra. Il rischio? Quello, forse, di caricarlo di eccessive responsabilità, ma il turco non è calciatore, o ragazzo, che si spaventa. Infatti, basta guardare anche velocemente i suoi profili social per capire quanto scalpiti per giocare:

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