Tante volte, negli ultimi giorni, si è sottolineato il problema relativo all'attacco del Milan e ai gol dei rossoneri, con le tre punte che in tutto il campionato hanno collezionato solamente 6 gol (4 Kalinic, 2 Cutrone, 0 André Silva). D'altro canto, come sottolinea l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il dato di squadra (25 gol fatti) era stato sottolineato anche da Gennaro Gattuso nel giorno della sua presentazione. "Le mie squadre subiscono pochi gol, ma ne fanno anche pochi". Previsione confermata dal campo, con un modulo di gioco che prevede una sola punta. I numeri parlano chiaro: media di 1,25 gol a partita. L'ultima volta che i rossoneri fecero peggio fu nel 1997-1998, con 22 gol subiti (e undicesimo posto, come oggi), mentre nel 2006-2007 le reti furono 25 (come quelle attuali), ma la posizione in classifica recitava quarto posto.
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Milan, l’attacco non va. Tanti tiri, pochi gol: va aggiustata la mira
I dati e i confronti, spesso, non rappresentano la verità, e anche in questo caso, dunque, bisogna maneggiarli con cura, ma di certo sono un campanello d'allarme notevole. Il paradosso, ad analizzare i numeri, è che gli uomini di Gattuso vanno spesso al tiro, a conclusione delle azioni offensive. Il problema, dunque, sembra essere molto semplice: è una questione di mira. Nelle ultime quattro sfide di campionato (contro Verona, Atalanta, Fiorentina e Crotone), Kalinic e compagni hanno totalizzato solamente due gol. Come loro, Inter, Genoa e Cagliari, peggio solo il Crotone, fermo a una rete. La questione strana, tuttavia, è espressa da un'altra classifica, relativa ai tiri tentati: i rossoneri sono secondi, con ben 88 conclusioni verso la porta. Un rapporto tiri-gol fatti obiettivamente pessimo e da migliorare, con una rete ogni 44 tiri. Il Verona, per dire, è a quota 4 gol in 15 tiri. Una media tutt'altro che positiva e da sistemare subito, a partire da Cagliari, dove sotto porta serviranno cattiveria e precisione.
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