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La vittoria con la Roma, arrivata a tempo praticamente scaduto e decisa da Patrick Cutrone su assist di Gonzalo Higuain ha aperto una discussione e ha lasciato un interrogativo: il Milan può e dovrebbe giocare con due punte? Sono in tanti coloro i quali pensano di sì. La cattiveria sotto porta di Cutrone, affiancata dalla qualità e l'esperienza del Pipita potrebbero effettivamente diventare un'arma letale per il Milan.
Tuttavia, dall'altro lato c'è anche chi predica calma, senza escludere a priori la coppia, ma preferendola a partita in corso. Tra questi, per ora, c'è anche Gennaro Gattuso, che non vorrebbe stravolgere troppo il sistema di gioco e che soprattutto preferisce tenere un'arma a gara in corso come Cutrone. Inoltre, a frenare il passaggio alle due punte c'è anche un altro aspetto: ovviamente uno dei due esterni resterebbe tagliato fuori.
Bisognerebbe infatti trovare il modulo adatto per giocare: 4-4-2 o 4-3-1-2, certo, ma chi rimane in panchina? Al momento il Milan non sembra poter fare a meno né di Suso né tanto meno di Hakan Calhanoglu. Però con questi sistemi di gioco non ci sarebbe spazio per entrambi. Partendo dal presupposto che da Rino Gattuso, si può affermare la corsia di sinistra di un ipotetico 4-4-2 sarebbe assegnata a lui. A destra potrebbe agire lo spagnolo, ma non ci sarebbe spazio poi per il numero 10. Viceversa, con il trequartista, sarebbe Calhanoglu il candidato principale a giocare dietro le punte, sua posizione naturale, mentre Suso non troverebbe spazio.
Insomma, ipotizzare un Milan con due attaccanti al momento è davvero complicato. La squadra non è ancora abbastanza matura, collaudata e stabile da potersi permettere di rinunciare a uno dei suoi due migliori palleggiatori. Certo, c'è tempo per lavorarci e migliorare. Ma al momento tutto lascia pensare che si continui con il 4-3-3 e forse
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