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Non bisogna soffrire di vertigini. Gennaro Gattuso e il suo Milan scalano la vetta, ma l'errore più grande sarà quello di guardare in basso. La sliding door della stagione potrebbe essere proprio : l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' ha analizzato il momento dei rossoneri e il possibile percorso nella competizione europea. Sia il Milan che Gattuso non hanno mai vinto questa competizione. Prima la semifinale persa con il Borussia Dortmund, poi l'eliminazione ai sedicesimi contro il Werder Brema. Ora è il momento adatto per poter tentare un'impresa poco contemplata ad inizio stagione.
TRONO - I numeri parlano chiaro. Da giocatore Gattuso e Simeone detengono il record di trofei internazionali. Dietro ci sono Mancini, Carrera e Simone Inzaghi: in Europa è Gattuso ad avere maggiore esperienza. Inoltre l'ex centrocampista rossonero ha messo a segno ben tredici anni consecutivi di Europa con 99 presenze, di cui 14 in Europa League.
MALEDIZIONE EUROPEA - Gattuso però non riesce ad avere lo stesso score da allenatore. Sono quattro le avventure su una panchina prima dei rossoneri, con Sion, Palermo, Ofi Creta e Pisa. Al momento non ha mai affrontato competizioni ufficiali a livello internazionale. Il debutto è arrivato a Rijeka, anche se i rossoneri hanno perso 2-0. Il Milan era già qualificato, ma Gattuso deve ancora vincere un match in Europa.
Domani ci dovrà essere una vera e propria prova, per evitare un altro stop. Ma la vittoria non serve soltanto a dare continuità e fare risultato in Europa League. Serve una buona prova per poter prendere fiducia anche in campionato: nei prossimi turni ci saranno Sampdoria e Roma, non sarà per nulla facile ritrovare la via per il quarto posto. Il Milan vuole dare quella continuità che ha contraddistinto il nuovo tecnico. Con un pensierino proibito ad una coppa che non ha mai trovato spazio nella bacheca di via Aldo Rossi.
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