Nella conferenza stampa di oggi, in vista della gara di domani sera contro la Sampdoria a San Siro, il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso, ha parlato anche della necessità in casa rossonera di dover sostituire, causa squalifica, lo stacanovista Franck Kessié, sempre titolare in campionato fino ad ora e membro insostituibile nello scacchiere milanista. Ecco le parole del tecnico calabrese: “Montolivo o Locatelli al posto di Kessié? Sono giocatori diversi, uno ha sì una gamba diversa, ma dà esperienza e solidità, Locatelli invece dà più corsa e freschezza, vedremo chi scenderà in campo”.
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Milan, manca Kessie ? Ecco la ricetta di Gattuso
PUNTO FERMO - Il centrocampista classe 1996, alla prima stagione in rossonero, si è subito ritagliato una spazio fondamentale in campo, tanto da essere sempre schierato nella formazione titolare. Dopo un inizio alla grande ed un calo fisiologico, Kessié si è ripreso le chiavi del centrocampo milanista, che ora non può fare a meno della sua combattività, freschezza e potenza atletica. E Gattuso questo lo sa: “Non abbiamo un giocatore con le sue caratteristiche, ma lo sapevamo anche prima del mercato. C’è fiducia nei ragazzi, dovranno dare tutti quel qualcosa in più per sopperire alla sua mancanza”, le sue parole".
MONTO O LOCA - Domani contro la Sampdoria, il mediano ivoriano non potrà quindi essere della gara. Chi al suo posto? Gli indiziati sono due, Riccardo Montolivo e Manuel Locatelli. Come detto a Gattuso, il primo ha meno gamba del secondo, ma più esperienza e solidità, mentre il secondo abbina una buona dose di corsa alla freschezza dei suoi 20 anni. Due modi, dunque, di interpretare il ruolo in maniera diversa. Il tecnico rossonero non si è sbilanciato, ma dovrebbe essere Montolivo il favorito per completare il reparto formato da Biglia e Bonaventura. Quello che Gattuso chiede, però, ai suo giocatori è qualcosa di diverso: indifferentemente da chi giochi, senza Kessié sarà necessario uno sforzo in più per tutti, ribadendo allo stesso tempo, però, la completa fiducia nei suoi ragazzi. E che prima di tutto viene la squadra, poi il singolo giocatore.
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