Era l'estate 2015, quando il Milan sembrava pronto a passare in mani thailandesi. Silvio Berlusconi e Fininvest avevano firmato un accordo preliminare con Bee Taechaubol per la cessione del 48%. Trattativa poi naufragata improvvisamente, ma che aveva illuso tutti con un mercato tutto sommato importante con gli acquisti di Alessio Romagnoli, Carlos Bacca e Andrea Bertolacci.
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Milan, Mr Bee aveva riprovato a comprare il club
Il 48% del club rossonero sarebbe dovuto passare a Mr Bee per 480 milioni, quindi poco più rispetto a quanto sia stato poi effettivamente valutato il 48% del club dai cinesi. Mr Bee diceva che alle spalle aveva investitori importanti, pronti a mettere soldi nel Milan per farlo tornare grande, con Berlusconi e Adriano Galliani sempre al timone. Come detto e come noto, però, è saltato tutto e a distanza di un paio d'anni il Milan è finito a Yonghong Li. Quasi un anno fa esatto si è arrivati al famigerato closing.
Oggi, però, La Gazzetta dello Sport svela un clamoroso retroscena: con il closing ormai alle porte, il broker thailandese era tornato a farsi sotto. Addirittura un'importante banca internazionale aveva chiamato Fininvest per fare da garante della nuova cordata e spiegando che dietro a Bee Taechaubol c'erano capitali provenienti dal Qatar. Bisognava però far saltare tutto con Yonghong Li e intraprendere una nuova trattativa che avrebbe portato via ancora alcuni mesi. Berlusconi, infatti, sembrava soddisfatto dalla nuova proposta di Mr Bee, ma l'idea di dover ancora mettere capitali nel Milan per alcuni mesi ha allontanato l'ipotesi, portando alla chiusura della trattativa cinese.
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