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Milan, scocca l’ora di Gazidis: obiettivo conti e squadra da Champions

Salvatore Cantone

Ivan Gazidis, nell'assemblea dei soci del 5 dicembre, sarà nominato come nuovo amministratore delegato del Milan: i rossoneri dunque cambiano pelle
01:00 min

E' scoccata l'ora di Ivan Gazidis. Come viene evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, nell'assemblea dei soci del 5 dicembre, l'ex dirigente dell'Arsenal verrà nominato come nuovo amministratore delegato del Milan. L'obiettivo è fondamentalmente uno: riportare il club ai vertici mondiali aumentando in maniera considerevole i ricavi.

MOTORE - Gazidis sarà il vero motore che dovrà mandare a regime il club, con Paolo Scaroni che tornerà a fare il presidente super partes, così come ha dichiarato più volte. Come detto, la nomina ufficiale ci sarà il 5 dicembre, ma il dirigente è già da diverse settimane che sta lavorando negli uffici di via Aldo Rossi (a lui è stata riservata la stanza appartenuta a Fassone) facendo spesso spola con Londra. Gazidis sta studiando l'italiano e ovviamente la prima difficoltà da affrontare sarà quella di capire immediatamente il calcio di Serie A, completamente diverso dalla Premier League anche dal punto di vista degli introiti. Possibile che l'ex Arsenal si porti qualche uomo di fiducia come Michael Gandler, che a metà novembre si è dimesso dall’Inter, dove ricopriva il ruolo di Chief Revenue Officer (in pratica l’uomo delle entrate).

RICAVI - La missione principale è quella di aumentare i ricavi, cioè di schiodarsi da quei 210 milioni circa di fatturato che non crescono oramai da quindici anni in casa Milan. Certo, l'obiettivo non è facile, ma Gazidis ha tutte le potenzialità per riuscirci, anche perchè ha trasformato l'Arsenal in uno dei club più ricchi e appetibili per gli sponsor del mondo: dopo la nomina di mercoledì il dirigente vedrà per la prima volta Milanello, il centro Vismara e conoscerà tutti i dipendenti. Altra questione da evidenziare è l'Uefa, con Gazidis che ha come obiettivo quello di risanare i conti e poi creare valore: per poterlo fare ci si aspetta che da Nyon non usino il pugno di ferro, in quanto  si creerebbe altrimenti un cortocircuito economico e legale, con il Milan di nuovo pronto a far appello al Tas di Losanna. Insomma, c'è tanto lavoro da fare per il neo dirigente rossonero, che spera di togliersi tante soddisfazioni in Italia.

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