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Milan, senza Champions dal 2014 e l’E. League snobbata: l’atteggiamento è da provinciale

Milan
Un club vincitore di 7 Champions League e che non la gioca da 5 anni, non può permettersi di snobbare l'Europa League. L'atteggiamento è da provinciale

Redazione

Un'eliminazione che ha lasciato strascichi importanti, tanto che molte valutazioni future potranno scaturire dopo la partita del Milan contro l'Olympiacos. Nonostante questo, però, quello che è stupito più di tutto è il modo in cui la squadra rossonera ha affrontato l'intera competizione e non soltanto la gara con i greci.

La qualificazione milanista è sembrata sin da subito difficile, soprattutto dopo il risicato risultato dell'esordio contro il Dudelange, cosa replicata in parte contro l'Olympiacos nel match di San Siro. Poi le due gare contro il Betis Siviglia hanno dimostrato quanto il Milan al momento abbia ancora limiti a livello di personalità. Perdere in casa contro gli spagnoli, ha compromesso il cammino nella competizione, difficoltà confermate al Meazza contro il Dudelange. Sei partite giocate di cui cinque a rincorrere: un atteggiamento che dimostra come i rossoneri abbiamo preso sottogamba l'impegno che invece era stato voluto dalla società a furor di popolo dopo la prima esclusione da parte della UEFA.

D'altronde, il Milan è da tanto, troppo tempo che non gioca nell'Europa che conta: 5 anni senza Champions e soltanto gli ultimi due in Europa League, competizione tra l'altro mai vinta nei 119 anni vi storia rossonera. Il club milanista ha vinto invece 7 Champions ma quello di oggi è il lontano parente di quello ammirato anni fa: l'atteggiamento attuale, infatti, è quello di una squadra che si sta abituando alla provincialità. E questo è un rischio che la nuova proprietà, compreso mister Gattuso, non vuole correre. Il Milan deve tornare grande presto, altrimenti sarà sempre più difficile, se non impossibile, risalire la china e tornare ai fasti di un tempo.

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