Un prodotto "Made in Italy". Questo, innanzitutto, è Patrick Cutrone. Meglio sottolinearlo di questi tempi in casa Milan, dove specialmente nelle ultime settimane le notizie viaggiano da una parte all'altra del pianeta: dall'America alla Cina, dalla sede del fondo Elliott alle holding sparse nel mondo, da Paul Singer (Presidente del fondo americano) a Yonghong Li. Al di là delle questioni societarie che riguardano i rossoneri, è bene pensare anche al campo: non quello economico, né tanto meno quello amministrativo. Ma al rettangolo verde. E da quel rettangolo verde bisogna ripartire per mettere in piedi la squadra della prossima stagione.
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Milan, sguardo al futuro: il gioiello si chiama Cutrone
Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli hanno dimostrato di essersi messi a lavoro già da tempo, se pensiamo agli acquisti a parametro zero di Pepe Reina dal Napoli e di Ivan Strinic dalla Sampdoria. Salvo poi subire una battuta d'arresto, causata dalla mancata concessione del settlement agreement da parte della Uefa, che ha tagliato le gambe un po' a tutti: dagli stessi dirigenti a Yonghong Li, ai tifosi. C'è una sentenza Uefa che li attende a metà giugno. Ma intanto, proprio da quel rettangolo verde, c'è qualcuno pronto a consolarli.
Patrick Cutrone, 20 anni, giovane talento cresciuto nella Primavera rossonera, che alla sua prima stagione da professionista ha conquistato i cuori di tutti sbaragliando la concorrenza (Nikola Kalinic e André Silva). 18 gol per il centravanti comasco: 10 in campionato, 6 in Europa League, 2 in Coppa Italia (pesantissimo quello nel derby con l'Inter ai supplementari). Non poteva non accorgersi di lui anche Luigi Di Biagio, che nella sua breve esperienza sulla panchina della Nazionale maggiore lo premia: convocazione meritata ed esordio contro l'Argentina. Anche Roberto Mancini ha speso : appuntamento rinviato a settembre a causa di un lieve infortunio. Stesso mese in cui il Milan gli proporrà il nuovo rinnovo di contratto (il terzo complessivo) fino al 2023, con un ingaggio da giocatore esperto e navigato.
Come riporta l'edizione odierna di 'Tuttosport', il primo timbro arriva già l'11 luglio nella prima amichevole stagionale (4-0 a Lugano), per poi ripetersi con una doppietta in Cina contro il Bayern Monaco. Poi l'arrivo dal mercato di Kalinic e Silva (63 milioni in due): tutto lascia pensare a un declassamento del gioiellino ancora 19enne, con alcune squadre pronte a farsi avanti (Crotone in primis). Segno del destino, è proprio il club calabrese la vittima numero uno in campionato di Cutrone: addio trattative, Patrick resta a Milano.
Ci vuole l'arrivo di Gennaro Gattuso sulla panchina rossonera per farlo sbocciare definitivamente, che sembra si sia innamorato del suo giovane attaccante fin dal primo minuto: "Ha il veleno addosso, come piace a me". Fiducia ripagata: gol decisivi contro Lazio e Roma in campionato, doppietta nell'ultima contro la Fiorentina e sesto posto blindato. Sudore e sacrificio: il suo allenatore non chiede altro. E Cutrone ne ha da vendere. D'altronde è lecito aspettarselo da chi dimostra di avere il Diavolo in corpo.
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