Nessun alibi, nessuna scusa. Tanto impegno e concentrazione, con la consapevolezza che può essere il definitivo trampolino di lancio verso qualcosa di importante. Gennaro Gattuso è teso e carico alla vigilia di un derby in cui il Milan, reduce da 13 risultati utili consecutivi, si presenta da favorito. Un compito che il tecnico rossonero ha provato ad allontanare, anche per scaramanzia. Gara delicata per Bonucci e compagni, che – se non dovessero raccogliere i tre punti nella Stracittadina – rischierebbero di rendere inutile il cammino (quasi) perfetto delle ultime settimane. “Quello che peserà di più è affrontare una squadra avanti a noi in classifica e in un periodo non positivo. Ci vorranno mettere in grandissima difficoltà, ma noi dovremo farci trovare pronti, con la testa lucida e le gambe pronte per giocare 95 minuti”. Parole e musica di Gennaro Gattuso, conscio che il derby, domani come lo scorso 27 dicembre in Coppa Italia, possa rappresentare un crocevia importante.
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Milan, sognare si può, “ma bisogna vincere il derby”
Già, la Coppa Italia, altra competizione in cui il Milan, in settimana, si è reso protagonista con la vittoria ai rigori contro la Lazio, che ha regalato ai meneghini la finale del prossimo 9 maggio contro la Juventus. “A me piacerebbe vincere la Coppa Italia, l’Europa League e arrivare quarto in campionato, ma in questo momento dobbiamo solo tenere i piedi per terra e lavorare con umiltà, poi faremo i conti alla fine”. Il pensiero di Gattuso è chiaro: pochi calcoli e tanto lavoro. Un ciclo di partite toste che terminerà giovedì contro l’Arsenal, anche se da domenica si riparte, e toccherà al ‘Ferraris’ di Genova ospitare il Milan.
Un sogno Champions diventato – o tornato – improvvisamente realtà dopo un paio di mesi in cui Cutrone e compagni hanno collezionato sei vittorie e due pareggi nelle ultime otto sfide giocate. Eppure il tempo stringe, e mister Gattuso lo sa: lasciare per strada punti preziosi sarebbe letale, specie in una sfida come il derby, dove il risultato può fungere anche da bussola mentale per orientare il morale della squadra. Al gong di maggio mancano 12 partite, ovvero 36 punti. Tornare a -10 dai cugini, con una sconfitta domani, sarebbe nocivo per una classifica che per lunga parte della stagione è apparsa buia e deludente. Gattuso è conscio e pronto: ora che è tornata la luce, nessuno vuole spegnerla sul più bello.
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