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'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola ha ricordato come, nella pazza estate vissuta dal Milan, tra incertezze sulla disputa o meno dell'Europa League, cambio di proprietà in corsa, restyling del management ed un mese di mercato tra colpi () e sogni (Sergej Milinković-Savić), una delle poche certezze in casa rossonera sia sempre stato Patrick Cutrone.
La vecchia dirigenza lo aveva tolto dal mercato ed il suo 'status' è rimasto quello anche con l'avvento di quella nuova: Cutrone è stato l'unico, del reparto avanzato del Milan stagione 2017-2018, a non essere mai stato messo in discussione. Anzi, è stato considerato talmente inamovibile da costringere all'esodo dapprima Nikola Kalinić (Atlético Madrid), quindi (Siviglia) e infine (Villarreal).
Cutrone è rimasto punto di riferimento dell'attacco del Milan finché non è arrivato Higuaín, ed ora sarà la sua unica alternativa (di lusso), per una squadra che ha bisogno, come il pane, dei gol delle sue prime punte. Cutrone, nella scorsa stagione, tra Serie A, Coppa Italia ed Europa League ne aveva sommati ben 18. Il 'Pipita', ha ricordato la 'rosea', ne ha parlato molto bene, . E chissà che i due, in qualche occasione, non possano anche giocare insieme.
Anche Paolo Maldini, nuovo direttore strategico sviluppo area sport del Milan, di diventare uno importante nella storia rossonera. E la società, naturalmente, ricambia questa sua smania con il rinnovo di contratto: , la nuova scadenza è il 30 giugno 2023, con sostanziale ma non esagerato ritocco dell'ingaggio e presto sarà ufficializzato. Un'ottima strada, quella intrapresa dal Milan, che aveva già provveduto a blindare Alessio Romagnoli. Due elementi chiave per i rossoneri, così come quelli arrivati dal mercato estivo:
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