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Doveva essere la sfida tra Andrea Belotti e Gonzalo Higuain quella di ieri sera in occasione di Milan-Torino a San Siro. Il Gallo era tornato a cantare con la rete su rigore realizzata al Genoa settimana scorsa, il Pipita rientrava con grande carica dalle due gare di squalifica. E invece, un fiasco. I numeri 9 si sono presi la scena, ma quelli sulle spalle di Gigio Donnarumma, che con due interventi al limite del sovrannaturale ha salvato il risultato nel primo tempo.
Il primo intervento - una delle sue 10 parate più belle in carriera - su Iago Falque, mentre la seconda dal coefficiente di difficoltà elevato proprio sul Gallo. L'attaccante del Toro è poi andato vicino al gol in un'altra occasione: il suo tiro al volo ha sfiorato la traversa. Per questo ai punti - se parlassimo in termini pugilistici - la vittoria andrebbe a Belotti, capace quanto meno di rendersi pericoloso dalle parti di Donnarumma.
Gonzalo Higuain, al contrario, è apparso ancora una volta nervoso, voglioso, ma in difficoltà. La differenza tra i due attaccanti, come scrive 'La Gazzetta dello Sport' stamattina, sta anche nella reazione agli errori propri o dei compagni. Belotti si dispiaceva e gli occhi parlavano da soli, mentre il Pipita schiumava di rabbia. Un approccio diverso alle difficoltà, figlio anche logicamente di una pressione ambientale diversa.
Entrambi rimangono fermi a quota 5 reti in campionato, meno della metà di chi (Piatek ndr) comanda la classifica con 11. Ora Higuain manca il gol e il gol manca ad Higuain. Gonzalo non segna dal 28 ottobre, che infortuni, squalifica e sosta hanno fatto arrivare a quasi un mese e mezzo di digiuno. Il Pipita deve essere l'arma in più per la squadra di Gattuso, ma in questo momento sta faticando troppo. Il tecnico lo ha comunque difeso a fine gara, e che l'argentino non avrebbe dovuto nemmeno scendere in campo.
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