Milan, un rinvio forzato: tra chance di lavoro ulteriore e un impegno da fissare

Premessa chiara e doverosa: non vogliamo cadere nel cinismo, ci limitiamo a fare il nostro lavoro - parlare di calcio - e analizzare la situazione così com'è, senza giudicare una decisione presa dalla Lega Serie A e cadere nell'indifferenza o nel moralismo. La situazione attuale racconta di un Milan che salterà la prima giornata di campionato - dopo la richiesta del Genoa in seguito al crollo del Ponte Morandi - rinviando così l'esordio rossonero a sabato prossimo, nella trasferta di Napoli.

La situazione, attuale, è chiara: il Milan avrà una settimana in più per preparare il debutto in Serie A. Una settimana da sfruttare per diversi motivi, prima di tuffarsi in una stagione che si rivelerà intensa, sulle tre competizioni. In questi giorni, dunque, Gennaro Gattuso potrà migliorare le dinamiche di squadra, le intese tra compagni e potrà garantire qualche allenamento in più ai nuovi per ambientarsi al nostro paese e al nostro campionato. Giocatori come Laxalt, Bakayoko e Castillejo, dunque, si presenteranno al debutto con qualche allenamento in più nelle gambe insieme ai nuovi compagni.

Dall'altro lato, però, ci sono diversi elementi per i quali il rinvio non è una notizia positiva per il Milan: l'entusiasmo di inizio stagione e i tanti tifosi provenienti anche da lontano - che apposta avevano organizzato e prenotato un viaggio - sono stati bloccati all'ultimo. Il recupero, inoltre, sarà per forza in settimana, in un giorno/orario magari scomodo per tanti supporters e anche per Rino Gattuso, che si troverà un impegno in più tra due partite. Insomma, una medaglia dai volti, a livello calcistico. Un livello che senza dubbio non si mischia a quello emotivo della tragedia di Genova, dal quale - come da doverosa premessa iniziale - abbiamo provato a restare lontani, senza cadere in un inutile cinismo. : queste, invece,

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