In queste ore, come noto, che il proprietario e Presidente del club rossonero, Yonghong Li, ha versato per la prima tranche dell'ultimo aumento di capitale deliberato dal Consiglio d'Amministrazione in Via Aldo Rossi, il cui totale ammonta a 37,4 milioni di euro, e necessario per la gestione ordinaria del Milan fino al termine dell'attuale stagione sportiva.
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Milan, Yonghong Li valuta una ‘exit strategy’: il punto
Questi soldi, secondo quanto riportato da 'Calcio e Finanza', dovrebbero avere la stessa provenienza di quelli precedenti, ovvero arrivare da Hong Kong o da paradisi fiscali quali le Isole Cayman. Dell'avvenuto versamento ne dovrebbe prendere atto, questa mattina, . In base a quanto riferito dall'ANSA, però, Yonghong Li, ora, si troverebbe a Londra per tentare di negoziare, con l'assistenza della banca d'affari Merrill Lynch, il rifinanziamento del debito con il fondo Elliott Management Corporation (circa 370 milioni di euro, interessi inclusi) ma anche e soprattutto, secondo fonti finanziarie, per valutare una sua personale 'exit strategy'.
In parole povere, pur avendo rispettato fin qui, sempre, gli impegni finanziari, Yonghong Li vorrebbe uscire di scena. E tale scenario, secondo 'Calcio e Finanza', si fa sempre più probabile: 'C&F', infatti, avrebbe appreso che il dossier Milan sarebbe stato presentato dai consulenti di Yonghong Li a più di un soggetto potenzialmente interessato a rilevare il controllo del club. L’obiettivo sarebbe quello di valutare una cessione del Milan senza passare prima attraverso l’escussione del pegno da parte del fondo Elliott, il cui finanziamento è stato fondamentale per acquistare il controllo della società rossonera il 13 aprile 2017.
Nessuna offerta concreta, però, sarebbe finora arrivata a Yonghong Li, presumibilmente per questioni di prezzo: l'imprenditore cinese, che per acquistare il 99,93% del Milan da Fininvest ha speso subito 420 milioni di euro, a cui si aggiungono i versamenti effettuati successivamente con gli aumenti di capitale, vorrebbe ottenere almeno quanto investito, in modo poi da chiudere le pendenze con il fondo Elliott. Una richiesta che verrebbe considerata eccessiva dai soggetti che hanno esaminato il dossier perché interessati a rilevare la maggioranza del Milan.
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