- Calciomercato
- Redazione
archivio2018
In queste ore si è tanto parlato della possibilità : dalla Cina, infatti, filtrano indiscrezioni che vorrebbero il proprietario e Presidente Yonghong Li insoddisfatto della piega che ha preso la stagione rossonera e, pertanto, intenzionato ad optare una sostituzione all'interno del management. La testa che cadrebbe sarebbe quella di Massimiliano Mirabelli, 'reo' di aver investito tanti soldi per giocatori poi rivelatisi non propriamente funzionali agli obiettivi che la società si era prefissata ad inizio stagione (la zona Champions).
Tutti , hanno dunque dedicato ampio spazio alla situazione di Mirabelli il quale, ieri pomeriggio, intercettato da 'Sky Sport', : “Ogni nuovo ciclo ha bisogno di tempo, noi abbiamo fatto una strategia precisa, quella dell’anno franco. Serve equilibrio affinché si possa portare la barca in porto: facciamo di tutto per far sì che si cresca, anche dalla sconfitta con il Benevento che magari può far crollare un progetto. Vorrei che si analizzasse il lavoro a 360°, cosa che a volte non avviene – ha sottolineato il dirigente calabrese -. Il mio futuro? Non sono per difendere la mia poltrona, non lo sono mai stato. Chi vuole viene e se la prende se gliela danno io ho lavorato solo per il bene del club. Sapevo già all’inizio di avere tanti nemici che al minimo sospiro vengono fuori. Ma fa parte del gioco e vedo il lato positivo anche in queste vicende: capisco chi mi è vicino e chi si defila”.
Il Milan, come evidenziato dall'edizione odierna del 'Corriere della Sera', ufficialmente non ha commentato la situazione ma, in via ufficiosa, avrebbe lasciato trapelare come ogni sorta di giudizio sull'operato di Mirabelli, che il diretto interessato ha voluto difendere a spada tratta, sarà emesso alla fine della stagione: il Diavolo, infatti, si sta ancora giocando l'accesso diretto alla prossima edizione dell'Europa League e la conquista della Coppa Italia, che contenderà alla Juventus nella finale del prossimo 9 maggio allo stadio 'Olimpico' di Roma: vincere il trofeo salverebbe l'annata del Milan, nonostante non si sia centrata la qualificazione in Champions League. Se, poi, a fine stagione, come sottolineato da 'La Gazzetta dello Sport' il Milan finirà per aver sbandato, e, dunque, speso male sul mercato i 228 milioni di euro investiti da Mirabelli, allora toccherà alla proprietà cinese (ed al fondo Elliott, sempre presente nelle scelte del club rossonero), intervenire per decidere cosa fare.
Per ora si è ipotizzato un mercato più povero (anche perché, nel frattempo, bisognerà capire cosa stabilirà la UEFA in merito il settlement agreement con il Milan) e, magari, un management più ricco, sostituendo Mirabelli, oppure affiancandogli un manager. I , ha proseguito la 'rosea', sono già emersi. Le piste più forte portano a Walter Sabatini ed a Cristiano Giuntoli, che ha un ultimo anno di contratto con il Napoli. 'Tuttosport', però, ha fornito un'altra chiave di lettura della vicenda: “Considerato che gran parte dei guai di inizio stagione sono nati dalla mancanza di rapporto tra Mirabelli e Vincenzo Montella – si è domandato il quotidiano diretto da Xavier Jacobelli – c'è da chiedersi perché la società debba mettere mano ad un'asse, quello Mirabelli-Gattuso, che ha dimostrato, prima dell'eclissi delle ultime settimane, di poter produrre buoni risultati”.
“Sarebbe auspicabile – la chiosa di 'Tuttosport' -, al contrario, permettere ai due, sotto l'egida di Marco Fassone, di gestire un mercato condiviso e di iniziare la stagione in tranquillità dopo aver programmato tutto per tempo. Le grandi squadre nascono sempre così”.
TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:
SEGUICI SU: /// /// /// ///
© RIPRODUZIONE RISERVATA