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Vincenzo Montella, ex tecnico del Milan, nell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato con un certo rammarico del suo addio al club rossonero: "Se il mio esonero dopo un pari è l’unico motivo di rimpianto? No. Uno perché ci furono più occasioni per poter vincere, e due perché dai dirigenti non c’era più fiducia, ed era palese da tempo. Il mio errore più grave fu assecondare la società nel modo di rivolgersi alla gente: si crearono aspettative enormi. O comunque troppo grandi per una squadra che partiva con undici giocatori nuovi, molti senza una storia da Champions League. Dovevamo tenere un profilo molto più basso. Mi è rimasta la sensazione di un lavoro incompiuto: avremmo potuto crescere insieme e invece non c’è stato il tempo”.
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