Josè Mourinho, tecnico del Manchester United, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Telegraph, soffermandosi in particolar sull'ex Milan Zlatan Ibrahimovic, in questo momento ai box per un problema al ginocchio. Le sue parole: "Ho allenato Ibra quando aveva 29 anni (all'Inter, ndr), e non c'è possibilità che torni ad avere 29 anni un'altra volta. All'epoca io avevo 45 anni e non c'è possibilità che in futuro abbia ancora quell'età, visto che settimana prossima ne farò 55. Non possiamo fermare il tempo e la cosa è ancora più vera per un giocatore. E Zlatan lo sa benissimo. Sa che è nella fase discendente della sua carriera ai massimi livelli, ma il suo desiderio è quello di chiudere la sua carriera ai massimi livelli nel Manchester United, mettendosi a disposizione mia e della squadra. E penso che sia in grado di farlo. Ha soltanto bisogno di sentirsi felice per il suo ginocchio e per la sua salute. Come leader tecnico e dello spogliatoio, credo che se lo meriti e io sono qui per aiutarlo".
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Mourinho: “Ibrahimovic? E’ nella fase discendente della carriera”
Josè Mourinho, allenatore del Manchester United, ha parlato dei microfoni del Telegraph soffermandosi su Zlatan Ibrahimovic e Antonio Conte
Su Conte: "Non mi piace litigare con gli altri allenatori. Quando sono io a iniziare, ed è successo molte volte, me ne prendo la responsabilità. Quando non sono io a iniziare, mi diverto a osservare gli altri che fanno le vittime quando è evidente che non lo sono. Ma, sul serio, non mi piace. Per me è una storia chiusa".
Su Ranieri: "Liti? A volte è colpa mia, a volte è colpa di altri allenatori. Quando penso sia colpa mia sono il primo a scusarmi, come è successo con Ranieri. Ecco perché i nostri rapporti sono passati da "cattivi" a "buoni", e quindi da "buoni" a "eccellenti". Perché sono stato abbastanza uomo da scusarmi".
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