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Musacchio: da colpo di mercato a riserva, l’ex Villarreal in cerca di riscatto

Redazione

Dopo un buon inizio, Musacchio sembra indietro nelle gerarchie e in difficoltà. Ha ancora possibilità di tornare in primo piano e far bene?

Di Deborah Maria Della Valle

Essere stato il primo colpo di mercato del nuovo Milan cinese non è bastato a Mateo Musacchio per avere il posto da titolare garantito in questa prima parte di stagione. Tanti i cambiamenti che lo hanno portato, soprattutto negli ultimi tempi a sedersi spesso in panchina, lo stesso giocatore che la scorsa stagione aveva incantato la Liga: il Villarreal, suo ultimo club prima dei rossoneri, si è classificato secondo nella speciale classifica della miglior difesa del campionato spagnolo, dietro all'Atletico Madrid ma davanti a Real Madrid e Barcellona, con Musacchio protagonista della stagione del "Sottomarino giallo".

Rincorso e corteggiato per più di un anno (Adriano Galliani non aveva trovato l’accordo economico con il club di Castellón, ndr) arrivato per 18 milioni di euro ad indossare la maglia 22 rossonera, dopo un inizio promettente dove è riuscito a mostrare il suo potenziale ma successivamente penalizzato dal ritorno alla difesa a 4, negli ultimi 6 match dall’arrivo di Gennaro Gattuso, Musacchio ha collezionato la bellezza di 5 panchine (considerando anche i due match di Coppa Italia contro Hellas Verona e Inter).

L’ultima partita da titolare risale al 23 dicembre, contro l’Atalanta, dove non ha brillato. Eppure il difensore nativo di Rosario, il talento ce l’ha e anche il carattere. Come non ricordarsi le giocate di qualità viste in occasione dell’amichevole disputata in Cina contro il Borussia Dortmund dove è riuscito a tenere testa (e palla) a Pierre-Emerick Aubameyang e a Emre Mor (oggi al Celta de Vigo) mostrando di essere un centrale affidabile e completo.

Ma non solo, in quell’occasione, Musacchio ha anche dimostrato la propria abilità aerea e l’enorme fisicità: una vera muraglia attraverso la quale nessuno è riuscito a passare. Negli 8 anni trascorsi ne "El Submarino Amarillo" dove è approdato nel 2009 all’età di 19 anni per poi ritrovarsi, l’anno successivo, già con la maglia da titolare addosso per 249 presenze complessive tra Liga e Coppe, Mateo ha segnato solo 7 reti ma grazie alle sue prestazioni è diventato la bandiera del club spagnolo contribuendo, in più occasioni, a salvaguardarne i risultati.

E se in passato la fascia di capitano che ha indossato in Spagna è diventata oggetto di contestazione generando addirittura una rissa con il suo ex allenatore Marcelino perché gliela voleva togliere dal braccio per metterla su quello di un compagno, l’ex Villarreal anche oggi è costretto a fare i conti con chi, invece, la fascia ce l’ha ben salda: Leonardo Bonucci acquisto che inevitabilmente ha spostato gli equilibri dello spogliatoio milanista. E se è assolutamente impensabile vedere il capitano rossonero (1555’ minuti giocati finora) in panchina per una serie di ragioni, l’argentino deve allora vedersela con Alessio Romagnoli (1297’ minuti giocati) ovvero con colui la quale avrebbe dovuto coprirne spalle.

L’ex Roma fa ormai coppia fissa con l’ex Juventus nel muro difensivo del Milan. Tanti i club sia in Italia che in Spagna che hanno sondano il terreno per averlo ma per ora Musacchio (990’minuti giocati) è un giocatore del Milan e resterà tale almeno fino alla prossima estate (a meno che non arrivi un’offerta irrinunciabile). Il club di via Aldo Rossi non ha nessuna intenzione di svenderlo. Il tempo per acquisire maggiore fiducia, di dimostrare quello che sa fare e di imporsi caratterialmente come ha sempre fatto, ce l’ha, Cristian Zapata permettendo. E c’è anche il tempo per tirare le somme.

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