Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli e e ex tecnico del Napoli, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Il calcio dovrebbe essere un gioco. E’ nato così, così è vissuto dai bambini. Ma per questo Paese il calcio non è tanto un gioco, quanto un diversivo. A Napoli rappresenta anche una rivalsa, una sorta di riscatto dal senso di abbandono che questa città ha legittimamente introiettato nei secoli. Per me rimane un gioco. Bello, emozionante. Ancora mi diverto, ancora lo faccio con passione. Sento tanta gente del calcio dire che non riesce a dormire per la pressione. Io dormo sempre".
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Napoli, Ancelotti: “Il difetto principale dell’Italia è il senso civico”
Infatti lei trasmette da sempre questa idea di serenità. Vedo tanti suoi colleghi che invece sono dominati dallo stress…
"Sì, quello dipende dal mio carattere. E il carattere non è solo Dna. E’ la somma dell’indole e delle esperienze della vita. E’ un fatto storico, si potrebbe dire. Il mio papà era molto tranquillo, era un contadino, sapeva dominare le conseguenze delle gelate sul raccolto e io sono cresciuto guardando il suo rapporto con la terra, le stagioni, gli animali. E già lì Dna ed esperienza si fondevano… Il mio primo allenatore è stato Liedholm, tutto l’opposto dello stress. Una volta al Flaminio i tifosi della Lazio ci hanno ammazzato di botte, ci tiravano le pigne sul pullman. Noi eravamo per terra sanguinanti, lui è salito sul pullman e ha detto: “Ragazzi tutto bene? Cosa succede?”. Io da lui ho imparato uno dei sentimenti più difficili da conoscere e conservare, la serenità".
E quanto bisogna arrabbiarsi quando la squadra gioca male? Quale è la misura del rimprovero che si fa ad una squadra?
"Ci sono due tipi di arrabbiature. C’è quella che viene dalla testa, quindi controllata, e quella che viene dal cuore, dall’emozione. L’arrabbiatura che fa più effetto è sicuramente quella che viene dall’emozione, quella che non è controllabile. A volte più che arrabbiatura è fermezza".
Quale le sembra in questo momento il difetto principale dell’Italia?
«Il difetto principale dell’Italia è il senso civico. Stiamo depauperando un patrimonio immenso di bellezza e di storia. Una volta ho ascoltato Farinetti che diceva “Abbiamo avuto il culo di essere nati in Italia”. La penso anch’io così, ma questa fortuna va difesa con fermezza, intelligenza, amore»
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