Oggi sono 119 anni di storia per il Milan. 119 anni di gloria. Certo, non tutti gli anni sono stati positivi, ma quelli che lo sono stati hanno certamente messo a disposizione dei tifosi talmente tante gioie che non si può non parlare di un club di norma glorioso. Eppure, ironia della sorte, il compleanno arriva al termine di una settimana che di glorioso ha avuto veramente poco. I rossoneri hanno abbandonato, con larghissimo anticipo, l'Europa League.
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Milan, 119 anni e a caccia della maturità
, sancendone l'eliminazione. Nel post-partita l'allenatore rossonero è stato forse l'unico a non voler spostare l'attenzione del discorso dalla brutta figura a ciò che, seppur davvero terribile, fosse successo tra decisioni arbitrali e ambiente al Pireo. Diverso il comportamento di Leonardo, che invece ha preferito alzare la voce. Entrambi comportamenti sono comprensibili, oseremmo dire entrambi corretti. Perché se da un lato serve che il Milan si assuma le proprie responsabilità e migliori così, dall'altro è arrivato il momento di tornare ad avere un certo peso. Ciò che è certo è che quello di giovedì era un esame di maturità, l'ennesimo, fallito, per l'ennesima volta da un po' di tempo a questa parte. Bisognava dimostrare di essere in grado di gestire una situazione complicata, ma gestibile; bisognava dimostrare di essere in grado di essere al comando del proprio destino e non in balia degli eventi. Si è realizzato tutto ciò che non doveva realizzarsi.
E così, l'esame è di nuovo rimandato. Stavolta sarà martedì, contro il Bologna. Il Milan ci arriva con un anno in più compiuto. 119 anni, di gioie e dolori. Ma questa squadra per ora ne dimostra molti meno, stavolta bisogna crescere in fretta.
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