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Intervista esclusiva di Radio Rossonera a Paolo Condò: giornalista ed opinionista per Sky Sport. Tanti i temi trattati: la crescita del Milan di Gattuso, l'avvento di Elliott e il derby della Madonnina; ma non solo. Qui di seguito le sue dichiarazioni:
Il Milan di Gattuso è finalmente sulla strada giusta?
"Sì, perché inoltre la reputo una strada sicura: di fatto è la stessa dell'anno scorso con la differenza che il problema del goal è stato risolto da Gonzalo Higuain; nello scorso anno il Milan di fatto poteva affidarsi al solo Cutrone, giocatore tra l'altro che ha vissuto la stagione del suo debutto. In questa stagione i rossoneri possono contare su uno dei 3 centravanti migliori del nostro campionato e, più in generale, al mondo. Lo stesso Higuain, oltre a segnare, è bravo a dettare il passaggio ai propri compagni come abbiamo visto in occasione del secondo goal realizzato al Chievo".
Un Higuain che sta impressionando per la sua leadership...
"Quando hai giocato per anni in squadre abituate ad essere dominanti nelle rispettive nazioni come River Plate, Real Madrid e Juventus è normale sviluppare quel tipo di atteggiamento. Di sicuro un leader del genere mancava al Milan e, da centravanti di razza, ti garantisce freddezza in area di rigore ed abilità nel trovare i giusti spazi offensivi".
Un Milan che è finalmente pronto per raggiungere la zona Champions?
"Qualora nel Milan riuscissero ad entrare a regime giocatori come Conti e Caldara, aggiungo anche Laxalt che a parer mio entrerà in ballottaggio con Rodriguez, allora probabilmente sì. Secondo me ci sono 5 squadre per 4 posti perché al momento tengo sospeso il giudizio sulla Lazio che ha comunque meritato di combattere per i primi 4 posti nelle scorse stagioni. Esclusa la Juventus, che sicuramente entrerà tra le prime 4, solo una squadra resterà delusa a meno che Milan o Lazio sappiano vincere l'Europa League; impresa non impossibile considerando cosa è riuscito a fare il Manchester United".
È un Milan che con Elliott sta lavorando per tornare grande a partire dalle proprie fondamenta?
"Sì, era ora! Sono ancora curioso di sapere chi fosse Yonghong Li e di chi fossero i suoi soldi; la storia dei cinesi mi è sembrata una colossale mascherata. Adesso vedo grande serietà e solidità in questa nuova proprietà e vedo degli orizzonti leggermente diversi da quelli preventivati: non più un Elliott che avrebbe venduto il Milan entro un anno, ma un Elliott che ha intravisto grandi potenzialità nel Milan per un progetto almeno triennale. D'altronde, oltre all'entrata in società di Leonardo e Maldini, questa cosa è dimostrata dall'ingaggio di Gazidis dall'Arsenal a cui avrà certamente fatto un'offerta competitiva. L'unica cosa in cui non credo è la favola secondo la quale il figlio di Elliott si sarebbe appassionato al calcio".
Domenica 21 ottobre ci sarà Inter-Milan. C'è una squadra che reputi superiore?
"Vedo l'Inter molto superiore al Milan dal punto di vista fisico ed un Milan leggermente superiore dal punto di vista tecnico. Vedremo come i due allenatori decideranno di impostare la partita, sono proprio curioso. Mi viene da pensare che i tifosi milanisti debbano sperare nel bel tempo mentre quelli interisti nella pioggia".
Su Totti: per lei è contento del suo attuale ruolo alla Roma o preferirebbe un ruolo più operativo alla Maldini nel Milan?
"Totti ha vissuto una prima stagione da dirigente un po' nostalgica e certamente di apprendistato. Immagino che stia studiando il ruolo da Monchi e potrà essere adatto per star vicino a Di Francesco ed alla squadra. Una volta i ruoli di Direttore Tecnico e Direttore Sportivo erano molto diversi, nel calcio di oggi invece sono quasi fusi insieme".
Chi vincerà il prossimo Pallone D'oro?
"Proprio oggi ho ricevuto la scheda di France Football. Noi giornalisti voteremo solo per il Pallone D'oro canonico e non per quello relativo alle donne ed ai giovani. Non posso dire per chi voterò ma dalle sensazioni che si respirano in giro, quest'anno ci sono 4 seri candidati alla vittoria: Modric, Ronaldo, Griezmann e Mbappé. Rispetto agli ultimi anni spicca la potenziale assenza di Messi considerati i flop della scorsa stagione di Barcellona ed Argentina".
Rileggi, intanto, le parole di Hernan Crespo proprio su Higuain ma anche su Icardi,
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