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Come viene evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, tra le fiamme di Atene, in campo e sugli spalti, il Milan esce a testa bassa dal campo, quasi incredulo. I rossoneri escono in maniera clamorosa dall'Europa League, ma pesano come un macigno il rigore assolutamente inventato da parte dell'arbitro, la sfortuna (autogol di Zapata) e gli errori sotto porta di Gonzalo Higuain.
IL MATCH - Il Milan non ha sbagliato la partita, almeno per i primi settanta minuti, ma alcune distrazioni sono costate care. Già all'inizio della partita Cisse ha avuto una ghiotta occasione per passare in vantaggio, ma successivamente i rossoneri hanno gestito abbastanza bene l'andamento della gara, in quanto l'Olympiacos non ha creato veri e propri pericoli. Nel secondo tempo la sfida è completamente cambiata: poca tattica, tanti duelli fisici, e il gol poteva arrivare in qualsiasi occasione. I greci segnano grazie a un calcio d'angolo, con Castillejo girato di spalle che non si accorge della palla passata a Podence in area che mette al centro dove, dopo una serie di tiri e rimpalli, Cisse porta in vantaggio i suoi. Il raddoppio è dovuto a una deviazione sfortunata di Zapata, che dopo si fa "perdonare" segnando il gol del due a uno per i rossoneri.
LAXALT - Nell'assedio degli ultimi minuti da parte dell'Olympiacos, Gattuso toglie Cutrone e inserisce Laxalt. Il tecnico rossonero non aveva grandi alternative in panchina, ma la mossa si è rilevata controproducente, in quanto la squadra di Pedro Martins ha alzato il baricentro. Il rigore inesistente di Bastien ha fatto il resto, con il Milan che esce in maniera ingiusta dall'Europa: per arrivare ai sedicesimi sarebbe bastato il tocco del campione (Higuain), ma anche stavolta non è arrivato.
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