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Domanda e risposta. A questo esperimento si è sottoposto Edin Dzeko, centravanti della Roma, per Reddit, forum statunitense che dà la possibilità ai propri iscritti di porre qualsiasi tipo di domanda ai diversi ospiti. Stavolta è toccato al giallorosso, che ha affrontato diversi argomenti, confessando anche di aver avuto un ex Milan come idolo: Andriy Shevchenko. D'altronde, . Ecco tutte le sue risposte.
Qual è il tuo gol preferito?
“Credo che quello in giallorosso allo Stamford Bridge sia stato probabilmente il più bello... ma il mio preferito è il mio primo gol per la nazionale della Bosnia, realizzato il giorno del mio debutto contro la Turchia. Fu un bel gol, un tiro al volo che finì all’angolino. Già giocare per la Nazionale del mio paese è stato un sogno che è diventato realtà, ma segnare un gol per me è stato incredibile”.
Chi è il giocatore che mantiene alto il morale della squadra? Chi è che fa più casino nello spogliatoio?
“Sicuramente Kostas Manolas! 24 ore su 24, 7 giorni su 7, parla, parla ... non si ferma mai!”.
La Roma ha recentemente acquistato molti giovani e talentuosi giocatori. Come li aiuti per cercare di farli crescere al meglio?
“Cerco sempre di aiutare i più giovani, in allenamento e sul campo - con critiche costruttive ma anche con elogi, quando serve. Sono stato anche io un giovane calciatore anni fa e so quanto sia importante per i giocatori più grandi essere vicini a quelli giovani e aiutarli!”
Quali sono i tuoi ‘best moment’ in ciascuno dei club in cui hai giocato?
“Vincere il titolo con il Wolfsburg, il gol contro il QPR nell’ultima sfida di campionato quando ero al Man City e con la Roma… deve ancora venire! Ma ovviamente la notte di Champions contro il Barcellona è stata molto bella…”.
Tra Bundesliga, Premier League e Serie A, in quale campionato è stato più duro raggiungere il traguardo dei 50 gol segnati?
“Probabilmente la Premier League, ma solo perché non sono sempre partito da titolare con il Man City. Comunque i tre campionati sono molto diversi tra loro e devi giocare in maniera differente in ognuno di loro per riuscire a trovare la giusta via del gol”.
Qual è il tuo videogioco preferito tra Fifa, Pro Evo o Football Manager?
“Giocavo spesso a Pro Evo circa 10 anni fa, ma ora non lo uso più. Ora forse solo una volta o due volte l'anno gioco a FIFA. Ma molti dei miei compagni ci giocano molto di più di me”.
Qual è la migliore maglia che hai mai scambiato dopo una partita?
“Quella di Shevchenko del Milan quando giocavo per Wolfsburg: lui era il mio idolo quando ero un ragazzino”.
Qual è la tua opinione sul VAR?
“Penso che il VAR sia decisamente una buona cosa per il calcio, ma deve ancora essere migliorato. Noi giocatori in campo non sappiamo bene quando l'arbitro video può interrompere o rivedere qualcosa: quindi questa tecnologia è buona ma può ancora essere migliorata”.
Guardi il calcio in TV e quali campionati in particolare?
“Sono pazzo per il calcio, seguo tutti i campionati più importanti. A volte le persone mi chiedono come faccio a conoscere tutti i giocatori, di tutti i campionati… ma questo sono io, amo il calcio!”.
Ci sono ora tanti giocatori di talento nel calcio bosniaco, ma tu sei uno dei pochi che è cresciuto calcisticamente in Bosnia. Quali sono stati i maggiori ostacoli di questo tuo percorso e come li hai superati?
“Penso che la cosa più rilevante in questo senso sia legata al fatto che, crescendo durante la guerra, non abbiamo avuto grandi strutture, grandi campi dove avere la possibilità di giocare. E quindi ogni volta dovevi sfruttare al meglio tutto quello che c'era, e non preoccupati per le cose che non avevi, o se i campi magari non erano al meglio. Dovevi sfruttare al massimo tutto quello che avevi lì e basta, e lavorare sempre duro, ogni giorno… e io credo che questo atteggiamento mi ha sempre aiutato molto per il proseguo di tutta la mia carriera".
Hai giocato con grandi attaccanti in carriera, da Totti a Aguero fino a Salah e Grafite, ma chi ha avuto l’impatto più positivo su di te?
“Nella mia carriera sono stato davvero fortunato visto che ho giocato al fianco di grandi attaccanti. Al City ad esempio c’era Aguero che segnava sempre ma anche Jovetic, Tevez, Balotelli e Negredo erano tutti attaccanti di qualità… Poi sono arrivato alla Roma, dove c’era Totti che però giocava più da numero 10 e ho sempre detto che è stato davvero un peccato non aver giocato insieme con lui prima nella sua carriera, perché so che avrei segnato davvero tanti gol grazie alla sua visione di gioco e alla sua abilità di passaggio. Ma ho anche giocato due anni con Salah, che è stato un grande partner lì davanti grazie alla sua velocità e abilità. Ora ci sono Under e Schick, che sono sicuro continueranno a migliorare e che arriveranno a giocare a livelli altissimi. Poi come avete detto voi, al Wolfsburg c’erano Grafite e Mandzukic, abbiamo lavorato bene insieme. Sono stato quindi in generale molto fortunato ad aver giocato con tanti grandi bomber: ognuno aveva la propria caratteristica e ho imparato molto da loro”.
Qual è la cosa più importante imparata da Totti?
“Oltre tutte le cose apprese sul campo… direi lo slang romano!”.
Molti giocatori danno il massimo dopo i 30 anni, come te. Per quanti anni ancora ti vedi al top?
“Mi sento ancora molto bene, quindi spero che continui il più a lungo possibile, ora lavoro duro, sia prima che dopo l'allenamento, per rimanere al top della condizione e per evitare infortuni il più possibile”.
Chi è stato il tuo più grande maestro nel calcio?
“Risposta semplice, mio padre. Devo in generale tutto alla mia famiglia: a mio padre, a mia madre e a mia sorella”.
Qual è il tuo gol preferito segnato da altri?
“Forse Zidane nella finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen… un gol davvero speciale”.
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