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Nel calcio moderno passare dalla delusione all’euforia collettiva è sempre più frequente, specialmente per le squadre blasonate. L’aspettativa è sempre molto alta quando ti chiami Milan, e di conseguenza la pressione aumenta ad ogni piccolo passo falso. Un concetto ribadito qualche giorno fa anche da Rino Gattuso, uno che da giocatore ha vissuto tante battaglie ma che da allenatore deve ancora abituarsi a stare in “trincea”. E’ stato proprio il mister rossonero a sottolineare che c’è un’eccessiva pressione attorno alla squadra, pur nella consapevolezza di dover dare maggiore continuità ai risultati. Gattuso è uno che non ha mai tolto la gamba quando era in campo, così come non intende deresponsabilizzarsi di fronte ai microfoni. Da buon condottiero continua a prendersi le critiche mettendosi sempre in prima linea, tenendo così al riparo i giocatori nei momenti più delicati.
La situazione delle dirette concorrenti
Con l’arrivo in estate di un bomber di razza come Higuain, è evidente che le aspettative di tutto l’ambiente siano diverse.L’obiettivo della società è quello di alzare l’asticella, centrando uno dei primi quattro posti in classifica. Significherebbe qualificazione in Champions League, una competizione da sempre “confortevole” per il Milan ma che manca da ormai troppi anni. Scommettere su un Milan tra le prime quattro può essere una buona idea a questo punto della stagione, visto che il quadro della classifica è ancora poco chiaro. Basta visitare il sito snai.it per approfittare delle quote dedicate alla squadra rossonera.
Fatta eccezione per i cugini dell’Inter, che hanno cambiato marcia nelle ultime settimane, le dirette concorrenti per un posto tra le prime quattro non se la passano molto meglio del Milan. In particolar modo Roma e Lazio, che l’anno passato avevano tutt’altro rendimento. I giallorossi di mister Di Francesco stanno patendo più del dovuto le partenze di giocatori esperti come Strootman e Nainggolan, e faticano per il momento a trovare la giusta quadratura. La Lazio di Simone Inzaghi sembra invece aver smarrito quella brillantezza che l’aveva contraddistinta nella passata stagione, quando i biancocelesti trovavano la via della rete con molta più facilità. Ci sono poi Fiorentina e Atalanta, squadre giovani, talentuose e in grado di esprimere un calcio frizzante, ma ancora distanti dal poter fare quel salto di qualità necessario per agguantare il quarto posto in classifica. Al netto di queste considerazioni va detto che la crescita del Milan va misurata gradualmente, ed ha ancora bisogno di molte conferme prima di essere certificata.
Il cambio di modulo: possibile svolta?
Dopo le sconfitte contro Inter in campionato e Betis in Europa League, il Milan sembrava davvero aver perso la bussola. Era stato lo stesso Gattuso ad ammetterlo candidamente: i rossoneri erano mancati in troppi aspetti del gioco. Dalla grinta alla compattezza tra i reparti, passando per la scarsa vena offensiva. Tutti capisaldi che fanno parte del credo calcistico del mister calabrese, bravo a correre immediatamente ai ripari. La scelta di passare ad un più tradizionale 4-4-2 è stata una presa di posizione netta nei confronti della squadra: fuori l’evanescente Calhanoglu e dentro il più dinamico Laxalt per dare maggiore corsa ed equilibrio ai rossoneri. Ma soprattutto spazio dal primo minuto a Patrick Cutrone al fianco di Higuain, una mossa che oltre a garantire maggiore pericolosità in area di rigore ha anche incontrato i favori della piazza rossonera.
Non è detto che il 4-3-3 venga messo definitivamente da parte, ma avere una valida alternativa di gioco può fare bene a tutto il gruppo. I singoli sanno che devono meritarsi la fiducia del proprio allenatore, e possono farlo solo attraverso prestazioni convincenti. Quelle che possono portare a conquistare un posto nell’Europa che conta.
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