Ieri, al quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’, è tornato a parlare Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan, a distanza di oltre tre mesi dal cambio di proprietà del club rossonero, passato dai cinesi al fondo Elliott Management Corporation, e, conseguentemente, .
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Milan, Fassone confessa: “Ignoro da dove siano arrivati i soldi di Yonghong Li”
E lo ha fatto, ironia della sorte, nel giorno dell’udienza del Milan a Nyon, presso la sede UEFA, per discutere delle sanzioni che la società meneghina riceverà per le violazioni dei parametri del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017. “Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione, se fossero suoi o in prestito”, in merito i fondi dell’ex proprietario del Milan, Yonghong Li.
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“Però nell’operazione con Finvinest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi - si è giustificato Fassone -, da Lazard a Rotschild, e lo studio Gianni Origoni e Grippo Cappelli. Perché avrei dovuto dubitare?”. Il manager torinese, , ha poi aggiunto, come ricordato oggi da ‘Tuttosport’: “Mister Li aveva messo 88 milioni di aumento, ne mancavano 32 per arrivare ai 120 concordati. Quindi li ha anticipati Elliott come da accordi. A quel punto mister Li ha preferito andare in default”.
Fassone, infine, ha svelato anche come, nell’estate 2017, il Milan, per preciso volere di Yonghong Li, si era interessato a Cristiano Ronaldo, già in rotta con il Real Madrid. “Ci siamo visti nel luglio 2017 con il suo procuratore, Jorge Mendes, . Poi convinsi Li a lasciar perdere perché costava troppo”.
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