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Come viene evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, il Milan è ufficialmente in crisi. Non sono tanto in discussione le due sconfitte consecutive contro Inter e Betis Siviglia, ma come queste sono arrivate: la panchina di Gennaro Gattuso è in discussione e le gare contro Sampdoria e Genoa saranno decisive.
SITUAZIONE - Al termine della gara contro il Betis Siviglia c'è stato , che hanno analizzato non solo la gara in questione, ma anche e soprattutto il momento che sta attraversando la squadra rossonera. Probabilmente in un primo momento presi dall'emotività si è pensato subito a un cambio in panchina, ma alla fine è emersa la volontà di continuare con Gattuso e di trovare il prima possibile una soluzione al problema. In ogni caso è chiaro che qualsiasi allenatore al mondo dipenda dai risultati, quindi le gare contro Sampdoria e Genoa saranno decisive per il futuro dell'allenatore: circolano insistentemente i nomi di Conte e Donadoni, anche se quest'ultimo resta l'ipotesi più verosimile.
POST GARA - Certo, Gattuso in questo momento è in bilico, ma la sua lucidità nel post partita contro il Betis non può essere messa in discussione: "Abbiamo perso la bussola – attacca l’allenatore –. Continuiamo a perdere certezze. Non giochiamo con la mente libera, non ci troviamo. E stavolta ci è andata anche bene, il Betis ha dominato. Abbiamo una fragilità che mi preoccupa e bisogna capire perché non riusciamo a fare le cose che prima ci facevano fare la differenza. C’è da capire, parlando con i giocatori, qual è il problema. Con il Betis abbiamo cambiato tantissimo anche a livello tattico ma non la prendevamo mai. Questo perché non è una questione di modulo ma di paura, è la testa che non ci fa reagire ed essere padroni. Non sappiamo più cosa fare con la palla: prima creavamo, ora no. Facciamo cose arruffate. Sono io il responsabile, io devo trovare qualcosa di diverso per far rendere la squadra: mi assumo le colpe ed è giusto che venga messo in discussione. Dopo una prestazione così è difficile andare a casa e dormire perché è stata una delle partite più brutte di sempre, sembravamo quelli di Verona o Benevento. E se manca voglia il responsabile, ripeto, sono io".
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