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Zlatan Ibrahimovic, dopo la sua prima autobiografia chiamata "Io, Ibra", ha scritto un secondo libro chiamato: "Io sono il calcio". Lo svedese, recentemente riaccostato al Milan per un possibile ritorno a gennaio, ha parlato del suo trasferimento al PSG, sottolineando che provò a fare di tutto per restare in rossonero: "Galliani mi disse: 'Non preoccuparti Zlatan, non ti venderemo'. Qualche settimana dopo ero nella mia casa di Vaxholm, ho fatto un giro in moto d'acqua e poi ho visto cinque chiamate perse di Mino. Diceva: 'Raiola chiede di incontrare Ibra il prima possibile, ma preferisce sistemare al telefono'. 'Ok' ho risposto. 'Leonardo ti chiamerà'. Leonardo? Quale Leonardo? Poi ho immediatamente realizzato, mi ha parlato di Leonardo, il ds del PSG. Poi ho risposto a Mino: 'Senti, non risponderò a questa chiamata, Galliani mi ha confermato che non mi venderà'. Mino mi ha semplicemente detto: 'Lo so, ma ti hanno già venduto'.
"Quando parlai con Mino quell'estate, gli dissi che volevo renderla difficile al PSG - continua Ibra -. Volevo mantenere lo stipendio che avevo al Milan, aspettandomi che loro dicessero: 'Amico stai esagerando, chiedi troppo'. Volevo farli ritirare, così ho detto a Mino di scrivere tutto quello che volevo. Ho elencato tutti i miei desideri e quando ho finito, ho detto ad Helena che non avrebbero mai accettato, era impossibile. Dopo solo venti minuti Mino mi ha richiamato dicendo: 'Hai tutto quello che hai chiesto'. Non c'era modo di tornare indietro e ho risposto: 'Ok, prepara tutto'. Sono un uomo di parola, quando dico qualcosa lo faccio".
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