Era arrivato, il 22 agosto 2017, al Milan con molte aspettative. Fallendole, però, miseramente tutte. Nikola Kalinić, 30enne centravanti croato, sperava di rilanciarsi quest’anno, nella fila dell’Atlético Madrid ma, fin qui, la stagione non sembra andare propriamente come aveva sperato. Anzi: rischia di andare addirittura peggio. Ma andiamo con ordine.
archivio2018
Kalinić, una crisi senza fine: che parabola discendente per il croato!
La scorsa estate, il Milan, alla disperata ricerca di un centravanti dopo aver mollato il sogno Pierre-Emerick Aubameyang, , si era rivolto alla Fiorentina per acquistare Kalinić, Vincenzo Montella. Il giocatore viola, in carriera, non è mai stato un bomber, ma sulla scia delle 33 reti in due anni a Firenze, il Milan aveva deciso di puntare su di lui spendendo ben 22 milioni di euro tra prestito oneroso e obbligo di riscatto scattato a gennaio 2018.
“Se non fai bene, ti rimando là”, aveva ironizzato Massimiliano Mirabelli, all’epoca direttore sportivo del Milan, attirandosi, oltretutto, anche le antipatie del club viola. A conti fatti, l’anatema del dirigente calabrese era stato purtroppo profetico: Kalinić, in 41 gare totali disputate con la maglia del Milan nella stagione 2017-2018, ha infatti messo a segno appena 6 gol. Dopo l’illusoria doppietta all’Udinese, a settembre 2017, un lungo digiuno, intervallato da reti contro Chievo, Benevento (girone di andata), Sassuolo e Fiorentina (nel ritorno).
Una stagione orribile, o quasi, per un giocatore, definito a più riprese ‘funzionale’, e che avrebbe dovuto contribuire a cambiare il volto dell’attacco del Diavolo. Nonostante un’annata da buttare, Kalinić, la scorsa estate, si è guadagnato il viaggio in Russia, per prendere parte ai Mondiali con la Nazionale della Croazia. Il suo pessimo momento si è concretizzato con da parte del Commissario Tecnico Zlatko Dalić per motivi che, ancora oggi, sono imprecisati: infortunio, o mancato rispetto delle regole interne?
Fatto sta che, la Croazia, in Russia, si è laureata vice Campione del Mondo e Kalinić ha visto l’evento in televisione. Tornato a disposizione del Milan, una volta cambiata la dirigenza, con l’avvento del fondo Elliott Management Corporation alla guida del club, Kalinić ha avuto la possibilità di rimettersi in gioco in Spagna, nella fila dei ‘Colchoneros’ di Diego Pablo Simeone, che lo ha fortemente richiesto come alternativa a Diego Costa. Il Milan, pur di sbarazzarsene, ha incassato appena 14 milioni di euro e registrato, di fatto, .
Nella Liga, però, Kalinić sta dimostrando, probabilmente, di avere imbroccato la sua parabola discendente: 7 presenze, 0 gol, a cui si aggiungono altre tre apparizioni, sempre con nessuna rete all’attivo, tra Champions League (2) e Coppa del Re. In totale, 10 gare, appena 396’ in campo e apporto impalpabile alla causa dell’Atletico Madrid. Il colpo di grazia? È arrivato nelle ultime ore, con la candidatura al ‘premio’ di ‘Calciobidone 2018’, ovvero il giocatore peggiore della precedente annata in Serie A. Una ‘nomination’ che condivide con l’ex compagno di squadra, André Silva, oggi punto di forza e goleador del Siviglia. Per il povero Kalinić, un’involuzione senza fine. Ed il rischio beffa è proprio dietro l’angolo …
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