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L’edizione odierna di ‘Repubblica’ ha parlato di Gonzalo Higuaín, ‘protagonista’, ovviamente in negativo, della sconfitta interna (0-2) del Milan a ‘San Siro’ contro la Juventus nella serata di ieri (). Il ‘Pipita’, prima dell’espulsione, ricevuta nel finale per delle vibranti proteste con l’arbitro Paolo Silvio Mazzoleni, aveva sbagliato un calcio di rigore, con il punteggio ancora aperto, che avrebbe potuto anche indirizzare la gara su binari diversi da quelli bianconeri.
E, spesso, quando si tratta di tirare un penalty, Higuaín diventa molto fragile: i numeri dicono che, più o meno una volta su tre, l’argentino sbaglia dagli undici metri. Ieri sera, complici le ‘unghie’ di , ha centrato il palo, come gli era successo, per esempio, con la maglia della Juventus contro il Tottenham, quando centrò la traversa. Ma anche il suo passato è caratterizzato da errori gravi dal dischetto.
Nel Napoli, ha ricordato ‘Repubblica’, sbagliò quattro rigori, soprattutto quello che, all’ultima partita di un campionato contro la Lazio, negò la Champions League ai partenopei. Successivamente, sbagliò ancora con gli azzurri, privandoli della possibilità di avvicinare la Juventus. In totale, 8 errori su 27 in carriera (), che diventano però 9 su 31 se si aggiungono al conteggio quelli tirati con la maglia della ‘Selección albiceleste’, la Nazionale argentina.
In particolare, in una serie conclusiva di rigori in finale di una Copa América, il suo tiraccio fece perdere l’Argentina contro il Cile. Il destino, ieri sera, sotto forma di Franck Kessié, aveva provato anche a lanciargli un segnale, ma il ‘Pipita’ non l’ha colto. È andato sul dischetto, ha tirato, ha sbagliato. Si è innervosito. E, nel finale, dopo il raddoppio di , colui che, di fatto, lo ha allontanato dalla Juventus, ha perso la testa. Privando il Milan della sua principale arma per chissà quante partite.
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