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, quel Lucas Paquetá di cui tanto bene parlano gli addetti ai lavori. Ma come possono i rossoneri permettersi il talentuoso brasiliano del Flamengo? Ecco la risposta del giornalista di Repubblica, Luca Pagni, attraverso il proprio "Bollettino Milan":
"Ma come ha fatto il Milan a prendere il giovane talento Lucas Paquetà? Ma come è possibile che una società che aspetta di essere sanzionata dall’Uefa par la violazione del fair play finanziario possa ingaggiare un giocatore valutato quasi 50 milioni? La domanda, sotto forma di critica e/o polemica, circola sui social. Considerando anche il fatto che – a breve – il Milan sarà chiamato proprio dall’Uefa per rispondere delle violazioni compiute, per quanto avvenute negli ultimi tre anni di gestione Berlusconi-Galliani.
Il Bollettino vuole fornire ai suoi lettori alcuni elementi per spiegare come mai l’operazione è sostenibile, nonché studiata per reggere al confronto con l’Uefa. Dove il Milan andrà in una prima fase per conoscere la sanzione sui tre anni sotto accusa e poi anche per chiedere un voluntary agreement sulla base di un piano di aumento dei ricavi per i prossimi anni. Accordo grazie al quale, le spese – soprattutto per i giocatori – potranno crescere in base all’aumento del fatturato.
Ma in ogni caso, l’ingaggio di Lucas Paquetà – come ha spiegato la stampa brasiliana – inciderà a partire dal prossimo bilancio (stagione ’18-’19): entro la fine del 2018, il Milan dovrà versare 5 milioni, mentre il resto verrà suddiviso in tre rate (15 milioni nel 2019, 10 milioni nel 2020 e 5 milioni nel 2021). Il Flamengo potrebbe incassare fino a 10 milioni di euro di bonus se Paquetà raggiungerà determinati obiettivi con i rossoneri.
Come si vede, il Milan ha suddiviso la spesa negli anni (e con tutta probabilità farà lo stesso anche nel caso di altri acquisti nel calciomercato di gennaio), proprio per rispettare i futuro impegni con l’Uefa. Inoltre, è sempre bene ricordare che medesimo atteggiamento è stato tenuto da Leonardo nella finestra estiva di calciomercato e come potete leggere nel documentato dossier dell’Associazione Milanisti 1999 che trovate sul sito di Radio Rossonera. Nel quale è spiegato come “i risparmi degli ammortamenti e le plusvalenze da cessioni compensano, quasi interamente, i maggiori costi e gli oneri per i prestiti”. In altre parole, il Milan ha chiuso il calciomercato estivo in sostanziale pareggio, volendo lanciare in questo modo all’Uefa un messaggio molto chiaro: intendiamo rispettare le regole.
E allora come avrebbe potuto ingaggiare Sergej Milinkovic Savic? Il serbo non avrebbe fatto saltare questa costruzione appena descritta? Domanda legittima, ma anche in questo caso il Milan avrebbe suddiviso il pagamento alla Lazio in quattro rate. Il che, in effetti avrebbe portato a un disavanzo tra entrate e uscite del calciomercato. Ma l’operazione – a quanto è stato possibile ricostruire – avrebbe visto un intervento diretto del fondo Elliott: essendo saltato il passaggio al Milan non sapremo come si sarebbe concretizzato.
In ogni caso, il Milan ha urgenza di aumentare il fatturato per coprire i costi: dopo la Juventus, il Milan (con 140 milioni lordi) è la squadra di Serie A con i costi gestionali più alti. Diventa fondamentale centrare il quarto posto per l’accesso alla Champions. Basta guardare quanto ha già reso all’Inter la partecipazione alla “Coppa con le orecchie”: 39 milioni per la partecipazione al girone, 5,4 milioni per le due vittorie (2,7 l’una) con Tottenham e Psv, e 3,5 solo dall’incasso dalla prima partita in casa. Un conto che potrebbe anche essere destinato a crescere in caso di superamento del turno".
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