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E' tutto pronto per l'arrivo al Milan di Lucas Paquetà, che sta passando i suoi ultimi giorni in Brasile, con la maglia del Flamengo. Il futuro rossonero, oggi, ha parlato in conferenza stampa, queste le sue parole: “Sono riconoscente al Flamengo per avermi formato come uomo e come calciatore, per avermi dato l’opportunità di inseguire i miei sogni e i miei obiettivi. È cambiato tutto da quando sono entrato qui la prima volta, è un club che resterà per sempre nel mio cuore. Amerò sempre questi colori e questo club. Il momento più bello? Le finali fatte negli anni, è stato incredibile vivere certi momenti con questa tifoseria incredibile”.
Il trasferimento in Italia: “Lavoro e sacrificio, è un sogno che diventa realtà. L'italiano? Conosco solo la parola ‘Grazie’, poi cercherò di mettermi in pari con la lingua. Ma già sto imparando. Se sono preoccupato? La vivrò al meglio, vedremo cosa accadrà. Magari piangerò a vedere i tifosi del Flamengo, può essere. Se ho parlato con qualche brasiliano con esperienza in Italia? Con Juan, che mi ha detto splendide cose dell’Italia e anche con , mi ha dato qualche consiglio e mi ha spiegato un paio di cose. Mi ha detto di essere convinto e deciso, anche se sono una persona timida. Volerò in Italia nei prossimi giorni per gli ultimi dettagli. Ora voglio chiudere col Flamengo nella migliore maniera possibile”.
Il futuro: “Sono sempre stato indicato come ‘la promessa’, ‘il futuro’ e questo tipo di cose. Il tempo passa e io miglioro, non ho paura. Ho sempre avuto al mio fianco la famiglia, mio padre, mia madre. mia moglie e anche con le pressioni del club che ha creduto in me pagandomi le cure, non ho mai avuto problemi di pressione. C’è stato sacrificio e lavoro, non mi è mai stato regalato niente”.
Le esultanze: “Quando segno sono sempre molto felice, sempre ‘ballerino’ con le esultanze. Non farò differenze nemmeno in Italia. Vedremo se qualcuno si metterà al mio fianco a fare qualche balletto (ride, ndr). Ma già so che sarà difficile far ballare dopo un gol gente come Higuain. Scherzi a parte, non vedo l’ora di arrivare e conquistarmi lo spazio in campo”.
L'addio al Brasile: “Ne ho parlato con mia moglie e mia madre, forse avrò un po’ di paura di lasciare il Flamengo, una sensazione che non ho mai provato prima. Amerò per sempre questo club e sono sempre stato bene qui. Lascerò con un po’ di dolore, sarà come lasciare casa per la prima volta. Capite quel sentimento, no? Ma sono sicuro che un giorno, magari a fine carriera, tornerò”.
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