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Milan, risultati e turnover: il lavoro da fare non manca

Gennaro Gattuso, allenatore del Milan
Punto prezioso, ma beffardo, per il Milan di Gennaro Gattuso a Roma. Tante note positive, ma molti lati dove si può e si deve crescere

Daniele Triolo

Ieri sera, allo stadio ‘Olimpico’ di Roma, contro la Lazio di Simone Inzaghi, il Milan di Gennaro Gattuso, giunto nella Capitale con mezza squadra fuori causa complici squalifiche e (tanti) infortuni, .

Un pari che, alla vigilia, sarebbe stato considerato d’oro in casa rossonera ma che, a conti fatti, visto come si era poi messa la partita dell’Olimpico, con il Diavolo in vantaggio a dieci minuti dal termine grazie alla deviazione di Wallace sul tiro di , ha lasciato l’amaro in bocca a e compagni.

Il gol di Joaquín ‘Tucu’ Correa, all’ultimo istante della sfida (), ha infatti riportato il Diavolo sulla terra, evitato il sorpasso rossonero al quarto posto proprio ai danni della Lazio, e, di fatto, ‘pareggiato’ anche i conti tra buona e cattiva sorte in questo campionato per il Milan. Ai gol, infatti, segnati ‘last minute’ contro Roma, Genoa e Udinese, valsi 6 punti in più in graduatoria, fanno da contraltare, adesso, le reti incassate nel recupero contro Atalanta, Inter e, appunto, Lazio, che hanno ‘scippato’ la squadra di Gattuso di 5 punti.

Negli occhi del tecnico calabrese, dei giocatori scesi in campo, dei sostenitori milanisti e degli addetti ai lavori, quindi, resta una prestazione di cuore, orgoglio, coraggio e grinta. Nonostante non sia stata premiata dalla buona sorte. Il Milan, ricompattatosi intorno ai pochi giocatori ‘sopravvissuti’ all’ecatombe degli infortuni, ha saputo soffrire, il giusto, concedendo ai biancocelesti, forse scesi in campo con un po’ di supponenza, poco, soprattutto nella ripresa.

L’ennesimo gol incassato in stagione, però, ha riportato alla luce alcune lacune ormai cronicizzate della squadra rossonera: ‘magagne’ alle quali si può porre rimedio soltanto continuando a lavorare, bene e sui dettagli. Troppi, infatti, anche all’Olimpico, gli errori individuali degli uomini di Gattuso: svarioni costati, in più di un’occasione, più di qualche punto. Troppo pochi, poi, i palloni in verticale per , lasciato solo al suo destino, a battagliare con il ruvido Francesco Acerbi e con pochissimi rifornimenti.

Troppo basso, poi, il baricentro della squadra rossonera, che, infatti, nei primi 10-15’ di gioco ha dato l’impressione di crollare sotto gli attacchi, tambureggianti, della Lazio, prima che la truppa rossonera prendesse un po’ di iniziativa e facesse capire (vedasi il palo di ), di essere ‘mentalmente’ e fisicamente presente sul prato verde dell’impianto di gioco capitolino. Inoltre, nelle fasi finali del match, probabilmente, Gattuso ha peccato di un briciolo di inesperienza: , intorno al 90’ o giù di lì, avrebbero spezzato il ritmo della Lazio e, magari, evitato un pari sanguinolento.

Chissà. Anche perché, non più tardi di un mese fa, il 21 ottobre scorso, Gattuso questa mossa la fece, inserendo Abate per al 92’, ma ciò non impedì a Mauro Icardi, proprio dalle parti del numero 20 rossonero, di fulminare Gianluigi ‘Gigio’ Donnarumma di testa per la vittoria dell’Inter nel derby di Milano in zona Cesarini. Come si dice: con i se e con i ma non si fa di certo la storia.

Quella, la storia, è tutta da scrivere. E per il Milan, adesso, si aprirà una pagina interessante: un calendario in discesa, una qualificazione ai sedicesimi di Europa League da conquistare, un turnover da applicare in maniera tanto saggia quanto scientifica, visto l’esiguo numero di giocatori rimasti a disposizione di Gattuso e l’ovvia impossibilità di chiedere gli straordinari, per 8 gare in 32 giorni, agli undici eroi (o quasi) dello stadio ‘Olimpico’.

Come affermato dal responsabile dell’area tecnico-sportiva, il brasiliano Leonardo, ieri, il Milan, , qualità imprescindibili per continuare a lottare fino alla fine per le posizioni di vertice. Bisognerà, adesso, tenere duro, migliorare nel gioco, sperare che non si faccia più male nessuno ed approfittare delle prossime, abbordabili gare, per decollare in attesa del mercato di gennaio. Sessione che, come mai prima d’ora, si preannuncia di vera ‘riparazione’.

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