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E' terminata da pochi minuti l'assemblea dei soci a Casa Milan, iniziata pochi minuti dopo le 11.00. Il programma prevedeva l'approvazione del bilancio della stagione 2017-18, con l'assemblea presieduta dal Presidente del Milan Paolo Scaroni. Il numero uno dei rossoneri ha spiegato che in questi mesi la proprietà Elliott ha versato 170,5 milioni. La perdita di esercizio verrà coperta tramite 39,5 milioni di riserve e i versamenti estivi. A tal proposito, ecco tutte le sue dichiarazioni riportate da gazzetta.it
Sull'Uefa: "Credo che entro la fine dell'anno conosceremo la sanzione della Uefa. Difficilmente saremo assolti: siamo stati graziati dall'esclusione dall'Europa League e il nostro caso è stato rinviato agli stessi giudici che ci avevano condannato, per una pena proporzionata alle nostre trasgressioni. Difficile non prendano provvedimenti. Non è necessario che siano pecuniari, ma ci saranno. In attesa della sentenza, la Uefa, come può fare, ha congelato i nostri ricavi frutto dell'Europa League, a oggi circa 2.5 milioni".
Sui ricavi: "Noi oggi fatturiamo quello che fatturavamo nel 2003, quello dei ricavi è un tema vitale a cui dedichiamo tutta l'attenzione". Quel che conta di più però è "essere tornati meritevoli di credito dalle banche".
Sullo stadio: "Non lo dico come un impegno, ma mi piacerebbe aver preso una decisione sullo stadio per la fine di quest'anno. È un tema a cui stiamo dedicando molta attenzione. Disporre di uno stadio moderno ed efficiente è uno strumento fondamentale per quei ricavi che mancano a molte squadre italiane e anche al Milan.Abbiamo preso in mano il problema come una delle priorità, stiamo esaminando tutte le ipotesi, inclusa quella di continuare la convivenza con l'altra squadra milanese. Ha tutta una serie di vantaggi, compreso il dimezzamento dei costi di realizzazione e gestione, ma diminuisce un po' i gradi di libertà. Stiamo esaminando tutte le ipotesi".
Su Milan China: "Consideriamo la Cina un mercato fondamentale. Quanto fatto fino ad oggi rischia però di darci una cattiva reputazione, oltre che non portare nulla. Sposteremo la sede da Pechino a Shanghai per dare un segno di discontinuità. Il mercato cinese è fondamentale: Cina si, ma con un approccio diverso".
Sugli sponsor: "È chiaro che vogliamo più sponsor e merchandising, ma se i risultati sportivi sono deludenti anche quelli saranno deludenti. Le due cose vanno di pari passo".
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