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Ieri sera, alla ‘Dacia Arena’ di Udine, vittoria thrilling per il Milan in casa dell’Udinese di Júlio Velázquez (): 1-0, al 97’, firmato dal capitano, Alessio Romagnoli, al suo secondo gol-vittoria consecutivo in pochi giorni.
Proprio Romagnoli è stato premiato, dall’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, come migliore in campo nella fila rossonere. Il numero 13 è stato premiato con un 7,5 in pagella così motivato: “Siamo così sicuri che a gennaio serva davvero Zlatan Ibrahimović? Se c’è una partita mezza storta, che non si riesce a raddrizzare, basta bussare alla sua porta. Due gol da sei punti dopo il 90’: il Milan che aggancia e mantiene il quarto posto passa dalla folle ispirazione del suo capitano”.
Voto 7, invece, per Samu Castillejo, entrato in campo nella prima frazione di gioco al posto dell’infortunato Gonzalo Higuaín: “Si dimostra all’altezza - ha scritto la ‘rosea’ -: sfiora il gol, supera in scioltezza gli avversari e dà pepe al Milan”. Quindi, una buona serie di voti ben oltre la sufficienza. Come, per esempio, il 6,5 per il tecnico rossonero, Gennaro Gattuso, così motivato: “C’era un Milan che giocava bene ma non accendeva la testa e non riusciva a vincere. Ora lo scenario è tornato più verosimile: c’è un Milan meno brillante ma più cattivo fino all’ultimo secondo di recupero. Altra vittoria in piena emergenza: prova di carattere, servirà anche contro Betis e Juventus”.
Medesimo voto del mister, 6,5 anche per Gianluigi ‘Gigio’ Donnarumma (“Confortante sicurezza tra i pali”), Franck Kessié (“La sfida ivoriana con Seko Fofana lo vede assoluto vincitore”), Jesús Suso (“Si divora un gol colossale, ma è glaciale nell’azione finale del gol”) e Patrick Cutrone (“L’azione del gol inizia a svilupparla lui”). Quindi, le sufficienze, voto 6, per Ignazio Abate, Ricardo Rodríguez, Tiémoué Bakayoko, Diego Laxalt, lo stesso Higuaín e Fabio Borini.
Ha preso 6 in pagella anche il difensore colombiano Cristián Zapata, preferito a Mateo Musacchio, ed autore di una buona prova. Per ‘La Gazzetta dello Sport’, però, è definibile come ‘il peggiore in campo’ nel Milan perché, sebbene non commetta errori marchiani, viene sistematicamente saltato da Ignacio Pussetto.
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