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Verso Italia-Portogallo, Mancini: “Seguivamo Grifo, Sensi e Tonali da tempo”

Roberto Mancini Italia
Roberto Mancini, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, ha parlato in conferenza stampa a Coverciano a pochi giorni dal match contro il Portogallo

Daniele Triolo

Sabato 17 novembre, alle ore 20:45, l’Italia di Roberto Mancini affronterà, a ‘San Siro’, il Portogallo, ultima partita valevole per la Nations League e poi, martedì 20 novembre, in Belgio, a Genk, sempre alla stessa ora, affronterà in amichevole gli Stati Uniti, un’altra Nazionale eccellente esclusa dagli ultimi Mondiali in Russia. Oggi, a Coverciano, quartier generale azzurro, Mancini ha tenuto la classica conferenza stampa di inizio raduno. Queste le dichiarazioni principali del Commissario Tecnico italiano:

Sul momento dell’Italia: “Vogliamo continuare sulla strada intrapresa in Polonia e già avviata in amichevole contro l’Ucraina, dove avevamo giocato bene ed eravamo stati propositivi, ma c’è ancora da migliorare: prima di segnare abbiamo rischiato di subire gol in contropiede dopo aver dominato e questo non deve succedere. Speranze di vincere il girone di Nations League? Ci proviamo, dobbiamo battere il Portogallo e poi sperare che la Polonia non perda, ma è difficile perché non dipende solo da noi”.

Sulle convocazioni: “Non c’è nessun bocciato, né chi non è qui adesso, né chi era con noi in passato e adesso non c’è, come Stephan El Shaarawy, e neppure chi non è mai stato convocato. Semplicemente abbiamo voluto convocare chi non conoscevamo. Andrea Belotti può fare molto di più di quanto sta facendo, può tornare ad essere il giocatore di due anni fa”.

Sui nuovi azzurri: “Vincenzo Grifo aveva già fatto parte dell’Under 19 e dell’Under 21, Chicco Evani me ne ha parlato benissimo, è un’ala che può giocare a destra e a sinistra e volevamo vederlo. Stefano Sensi ha qualità tecniche, ha caratteristiche simili agli altri centrocampisti e può essere una buona alternativa. Sandro Tonali l’ho seguito da vicino all’Europeo Under 19, è molto forte. Li conosceremo tutti meglio. Gianluca Mancini? Esiste anche l’Under 21, non possiamo rubarli tutti a Luigi Di Biagio…”.

Su Italia-Svezia, che il 13 novembre compie un anno: “L’Italia non è guarita, perché non era mai stata malata. Purtroppo è successo quello che sappiamo e adesso dobbiamo ripartire. San Siro risponde sempre presente, proveremo a ripagare i tifosi con una buona partita”.

Sul caso di José Mourinho: “Purtroppo in Italia ci si comporta male, all’estero questa cosa non succede. Fermarsi come dice Carlo Ancelotti? Potrebbe essere un’idea e comunque non mi sembra che Mourinho abbia fatto nulla di clamoroso…”.

Sulle dimissioni di Gian Piero Ventura dalla panchina del Chievo Verona: “Non posso commentare la scelta di Ventura perché non conosco la situazione, ma mi dispiace perché speravo che potesse essere l’occasione per rilanciarsi”.

Su Massimiliano Allegri e la vittoria della Panchina d’Oro 2018: “Allegri vince ogni anno lo Scudetto, il premio è meritatissimo. La Juventus può vincere la Champions League, insieme a Barcellona e Bayern Monaco è la favorita e ci metto anche il Real Madrid, ma si deciderà tutto in primavera in base a come staranno le squadre”.

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